Non è la prima volta che Lindsay Lohan diventa musa ispiratrice di Terry Richardson, il fotografo delle dive naif e bizzarro. Tutto fuorché pose: appaiono così gli scatti in bianco e nero della bionda mozzafiato, che non concede nemmeno un sorriso all’obiettivo. Smorfie sì, tante. Di quelle che provocano ed escono fuori dai canoni e sembrano voler dire: “Io sono questa, e allora?” La Lohan per Richardson è dissoluta, maledetta, incurante e quasi sciatta. Fuma, beve e si trucca mentre il suo pigmalione interpreta con lei l’apice dell’estasi artistica. La location è tra le più note delle star, lo Chateau Marmont Hotel di Hollywood, covo delle starlette fuori dall’assedio mondano ma a due passi dall’adorato scintillio.
Spaventata, quasi assente. Coperta con poco con il decolté in bella vista. Un contrasto tangibile tra l’espressione in viso e il corpo lasciato seminudo. La sigaretta in mano le si consuma inesorabile, e Lindsay Lohan sembra tutt’altro che tranquilla. Quasi da horror.
Lui e lei, il resto può tacere. Un autoscatto fedele allo stile Richardson, un bianco e nero reso alla perfezione. Camicione a quadri da dandy consumato per Terry, che quasi per non voler rubare la scena alla bella Lindsay si nasconde sotto la sua chioma platino. La Lohan è senza trucco, sensuale e quasi allucinata. Un maestro e la sua pupilla.
Cambio di scena, stessi soggetti. “Oggi vogliamo divertirci”, sembrano voler dire Lindsay e Terry. Ci riescono e fanno divertire: occhialoni 60’s per lei, per lui una forma a cuore per gli occhiali da sole da bimba. Ironico e pur sempre in secondo piano, Richardson cede l’obiettivo alla Lohan sapientemente, certo che lei sa fare di meglio.
Il dito in bocca e lo sguardo fiero. Più vestita del solito ma ugualmente sexy: ammicca all’obiettivo con l’unico intento di catturarlo, aiutata dagli orecchini pendenti dall’ispirazione hippie. Il giacchetto di pelle e i guanti che le lasciano le dita scoperte per poter aspirare, da una sigaretta oggetto del desiderio.
Lindsay si mette comoda e diventa dissoluta e infrenabile. La tappezzeria geometrica stavolta rimanda agli anni ’70, il gilet di pelliccia completa il quadro. Il suo decolté è quasi completamente alla mercé del fotografo, che lo cattura a mestiere. I gioielli sono sparsi a caso sul petto e sulle braccia, i suoi capelli sono scomposti, la mano in bocca completa l’atteggiamento maledetto della Lohan.
Atmosfere pulp in questo scatto per Lindsay. Il corpo è quasi nudo, ma la posizione sapiente regala un vedo – non vedo capolavoro d’estetica. Unghie scure, occhi marcati dal trucco. Lo scenario è una toilette che lascia tanto spazio all’immaginazione. Sul ginocchio di Lindsay appare anche un’escoriazione, segno corporeo della cattiva ragazza che è in lei, tanto che non è finzione.
Un calice di vino, le spalle scoperte, la scrivania piena di ninnoli d’hotel, gli immancabili occhiali a cuore. Lindsay Lohan torna all’impressione dei primi scatti, dove sembra quasi preoccupata che qualcosa di pericoloso, e terribilmente eccitante, stia avvenendo. Crederle in questo scatto risulta il passaggio successivo naturale.
Spalle al muro, occhialoni e sigaretta, stavolta spenta, in bocca. Una selvaggia dei tempi contemporanei piena di stile e menefreghismo, che vive l’estasi del momento senza nessun tipo di remora
Quasi composta in un cappotto bon ton e una maxi borsa. Se non fosse per il drink, consumato, nella mano destra, e il libro Furious Love in quella sinistra. Un chiaro riferimento a Elizabeth Taylor, grande diva del passato. In questo scatto Lindsay brilla solo per lei.
Un armadio che le fa da poggiatesta. Sguardo altrove, quasi inespressivo, ma profondo. Immobile e seducente, come se fosse di ritorno da un mondo parallelo.