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Ecco perché non dovresti usare nomignoli quando parli di organi genitali con i tuoi figli

A quale genitore non è mai capitato di evitare di usare i termini “pene” e “vagina” con i propri figli piccoli? Si tratta di un’abitudine assolutamente sbagliata: ecco perché.
A cura di Valeria Paglionico
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Prendersi cura dei propri bambini ed educarli nel modo giusto non è un gioco da ragazzi, a volte ci si ritrova di fronte a momenti davvero imbarazzanti, soprattutto quando bisogna parlare di sesso e di genitali. E' proprio per rendere le cose più semplici e per evitare di essere troppo espliciti di fronte ai piccoli che spesso si usano delle parole "alternative" e vezzeggiative per fare riferimento alle parti intime. In pochi però si sarebbero mai aspettati che questa abitudine è assolutamente sbagliata.

A rivelarlo è il Servizio sanitario britannico, secondo il quale si dovrebbero insegnare i termini giusti ai propri figli fin dall'infanzia, così da non creare fraintendimenti e da non scoraggiarli nel momento in cui vorranno porre ai genitori delle domande "importanti". Alcune volte, i bambini crescono nell'ingenuità più totale, tanto da ascoltare i termini "pene" e "vagina" solo quando cominciano ad andare a scuola, magari durante una lezione di educazione sessuale.

"Molti adulti non hanno imparato queste parole da bambini e si sentono a disagio a usarle con i propri figli perché fanno riferimento alla sfera sessuale", ha spiegato Jill Wilson, un esperto di salute. Spesso, però, si dimentica che i bambini non fanno delle associazioni simili, per loro le parole hanno tutte lo stesso valore e, nel momento in cui gli verranno insegnati i termini "pene" e "vagina", cominceranno a utilizzarli in modo del tutto naturale. Non è un caso che il Servizio sanitario britannico abbia costruito un sito web in cui vengono dati dei consigli ai genitori che non sanno in che modo parlare di "argomenti difficili".

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