Dolce&Gabbana contro il comune di Milano: “Fate schifo”
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Nuova puntata della polemica degli stilisti Dolce e Gabbana contro il comune di Milano. Oggi tutte le attività della griffe nella città di Milano, le tre boutique, l'edicola di via della Spiga 2, il Martini Bar, il barbiere e il Gold in via Risorgimento, sono rimaste chiuse "per indignazione", spiega un cartello in italiano e inglese affisso sulle vetrine insieme ad un ritaglio di giornale dal titolo "Il Comune chiude le porte a D&G". Tutto è nato da una dichiarazione dell'assessore comunale alle Attività produttive Franco D'Alfonso, riportata dai quotidiani Il Giornale e Il Giorno.
Le dichiarazioni dell'assessore e il tweet al vetriolo – "Qualora stilisti come Dolce e Gabbana dovessero avanzare richieste per spazi comunali – ha detto l'assessore – il Comune dovrebbe chiudere le porte, la moda è un'eccellenza nel mondo ma non abbiamo bisogno di farci rappresentare da evasori fiscali".
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Prima della protesta avvenuta oggi con la chiusura delle boutique, ieri Stefano Gabbana ha utilizzato Twitter per mostrare il suo disappunto, lo stilista scrive: "Comune di Milano Fate schifo!!!".