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Dieta del digiuno intermittente: i pro e i contro del regime alimentare più in voga tra le star

“Digiunare per un lungo periodo può favorire la rigenerazione cellulare e la perdita di peso” la dottoressa Tiziana Stallone, biologa e nutrizionista spiega in cosa consiste la dieta del digiuno a intermittenza, quali sono i rischi e perché per seguirla è sempre necessario il supporto di un professionista.
A cura di Francesca Parlato
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Digiunare per 16 ore e mangiare solamente durante le 8 ore successive. No, non si tratta del ramadan, ma della dieta del digiuno intermittente, uno dei regimi alimentari più in voga del momento, seguito da Nicole Kidman, Miranda Kerr e anche Jennifer Aniston, che proprio recentemente ha dichiarato di seguire questo metodo nutrizionale. Ma in cosa consiste? È davvero sano digiunare per tante ore o può essere rischioso per la nostra salute? "La dieta a intermittenza o del digiuno intermittente – ha dichiarato a Fanpage.it la nutrizionista Tiziana Stalloneè un metodo che si contrappone a quello che abbiamo utilizzato fino ad oggi, che si basava sulla restrizione calorica e sul mangiare poco e spesso. Questa dieta prevede delle pause di diversa durata dall'alimentazione e dei dei pasti programmati. Ci sono tantissimi studi scientifici favorevoli al riguardo, anche se ovviamente la letteratura in questo campo, rispetto all'alimentazione mediterranea o a diete più equilibrate, è decisamente più scarna".

Tutti i pro della dieta a intermittenza

Non si tratta di saltare i pasti (eventualità da sempre sconsigliata da tutti i nutrizionisti) ma di concentrare in quelle otto ore (anche se possono variare a seconda delle indicazioni del nutrizionista) tutti i pasti previsti dalla dieta. "La dieta a intermittenza è diversa da tutte le diete su cui abbiamo lavorato fino ad ora. Abbiamo sempre immaginato che il miglior modo per dimagrire fosse appunto mangiare spesso perché durante la digestione il corpo brucia energia ed evita così di far ricorso alla massa muscolare (cosa che accade durante i lunghi periodi di digiuno)". Questa dieta ricorda in qualche modo anche la dieta mima digiuno, messa a punto con l'obiettivo di favorire il ricambio cellulare e la longevità: "La base scientifica della dieta del digiuno intermittente – ribadisce la dottoressa – è buona e condivisibile. Di fatto durante la pausa, abbiamo anche una pausa ormonale e in particolare una pausa insulinica (l'ormone che ci aiuta a mettere grasso). E abbiamo soprattutto anche un alleggerimento dei processi metabolici. Questa pausa ci aiuta anche nel rinnovamento cellulare, nel rinnovamento dei corpuscoli cellulari, e nella rigenerazione mitocondriale". Durante la pausa di fatto è come se l'organismo si "detossificasse", per poi riprendere il suo normale corso durante le ore successive: "Di fatto questo digiuno favorirebbe l'incremento di alcuni ormoni anabolici e l'aumento di massa muscolare. In sintesi ci sono sicuramente degli aspetti positivi derivanti da questo regime alimentar".

I contro del digiuno programmato

Seguire una dieta di questo tipo potrebbe rivelarsi però più complicato del previsto. Alimentazione infatti non è sinonimo di sopravvivenza, ma di convivialità.  "La questione è proprio l'applicabilità. Perché se è vero che la pausa ormonale è un fattore positivo, come lo è anche la rigenerazione cellulare è anche vero che con questo tipo di dieta si rischia di perdere la spontaneità dell'alimentazione. Si predilige l'attenzione a contare le ore di digiuno rispetto a quello che può essere l'equilibrio e l'armonia di stare insieme in un momento di convivio. Immaginiamo che durante le 16 ore di digiuno andiamo a far visita a dei nostri amici, possiamo privarci del piacere di un aperitivo o di una cena per prediligere il tecnicismo dietetico?". Una dieta così restrittiva potrebbe inoltre essere molto rischiosa per i soggetti psicologicamente più sensibile e indurli ad una iper alimentazione nelle ore successive al digiuno. "Il mio parere è digiuno intermittente sì, ma se e solo se, guidato da un professionista e per un periodo di tempo relativamente limitato. L'obiettivo è trovare un metodo alimentare che che ci faccia sentire appagati e che sia sostenibile anche durante la nostra vita quotidiana". 

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