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Come togliere il ciuccio ai bambini: 5 metodi pratici e infallibili

Il ciuccio è per i bambini un “amico” rassicurante che però, a un certo punto, deve essere abbandonato. Per i piccoli il ciuccio rappresenta il seno materno e li fa sentire tranquilli e sicuri. Se verso i 3 anni non lo abbandonano spontaneamente, allora bisognerà ricorrere a dei metodi efficaci. Scopriamo allora come togliere il ciuccio in modo sereno e senza traumi.
A cura di Redazione Donna
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Il ciuccio è per i bambini un "amico" rassicurante che però, a un certo punto, deve essere abbandonato. Per i piccoli il ciuccio rappresenta il seno materno e li fa sentire tranquilli e sicuri: questo piccolo oggetto in caucciù è però sempre a disposizione, e i bimbi ne hanno il pieno controllo. Come fare allora? Se verso i 3 anni non lo abbandonano spontaneamente, allora bisognerà ricorrere a dei metodi efficaci: attenzione però a non toglierlo nei momenti difficili per il piccolo, come la nascita di un fratellino o una sorellina e l'inserimento a scuola. Scopriamo allora come togliere il ciuccio in modo sereno e senza traumi.

Perché è importante togliere il ciuccio prima dei 4 anni

Durante il primo anno di vita il ciuccio può essere importante per il piccolo, soprattutto perché rappresenta un elemento per prevenire la sindrome della morte in culla (Sids – Sudden infant death syndrome), che può colpire i bambini da 1 mese a 1 anno di vita. Passato questo termine, sarebbe meglio togliere il succhiotto o, almeno, farne un uso regolamentato, per quanto possibile. Dopo i 18 mesi è importante ridurne l'utilizzo, mentre dopo i 3 anni bisognerà eliminarlo dalle abitudini del bambino, in quanto presenta alcune controindicazioni, se utilizzato oltre i 4 anni. Il piccolo può infatti rischiare malformazioni del palato e della dentatura, con i denti anteriori e superiori che non si sovrappongono, può correre il rischio di ammalarsi di otite media, oppure avere problemi di linguaggio, in quanto il ciuccio non permette la giusta articolazione dei suoni. Da non sottovalutare poi la dipendenza psicologica, che aumenta se non togliamo il ciuccio al piccolo intorno ai 3 anni.

Cosa sapere prima di togliere il ciuccio

Togliere il ciuccio può essere un'impresa ardua, per questo, prima di farlo, è importante sapere cosa fare e come agire. Innanzitutto è importante capire quando è il momento giusto: cominciare dopo il primo anno di età sarebbe l'ideale ma, questo periodo, non deve conicidere con altri momenti importante e potenzialmente traumatici per il piccolo, come la nascita di un fratellino o una sorellina, l'inizio dell'asilo nido o delle scuola o il passaggio al vasino. Coinvolgete anche le persone che si occupano del bambino quando non ci siete, quindi baby sitter, educatrice dell'infazia, nonni e chiunque vi aiuti ad accudire il piccolo. Fate in modo che queste persone si allineino e date istruzioni in merito. Quando decidete che è giunto il momento di togliere il ciuccio, sarà importante essere affettuose ma intransigenti: dovrete quindi essere in grado di gestire pianti e capricci e non cedere, provando a gestire la situazione con molta calma e facendo sentire il bambino accolto. Complimentatevi poi quando non lo userà, e festeggiate i primi giorni o le prime notti senza ciuccio, così da farlo sentire orgoglioso: così si sentirà grande e non più bisognoso del ciuccio. Ma vediamo quali sono i metodi infallibili per togliere il ciuccio al vostro bimbo.

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1.All'improvviso: per interrompere subito la dipendenza

Ogni mamma, in base anche al proprio carattere, e a quello del piccolo, potrà scegliere o provare diversi metodi per togliere il ciuccio al proprio bambino senza traumi. Se sei una mamma che vuole sperimentare un metodo super veloce, allora prova a togliere il ciuccio all'improvviso: fallo sparire da un momento all'altro, soprattutto quando il bambino ha una forte dipendenza dal ciuccio. Puoi semplicemente nasconderlo, oppure darlo per perso. Accompagna il momento con frasi del tipo: "Ormai sei un bimbo grande, potrai fare tante cose belle e divertenti anche senza il ciuccio", oppure digli semplicemente che non lo trovi più. Potrebbero esserci crisi di astinenza da ciuccio e pianti, ma resistete.

2.Gradualmente: per dare il tempo al piccolo di abituarsi

Se sapete che il vostro piccolo ha bisogno di tempo per abituarsi ai cambiamenti, allora togliete il ciuccio gradualmente: limitate quindi gli orari di utilizzo, soprattutto cercate di eliminarlo durante il giorno, e di concederlo solo per il momento della nanna o del pisolino. Man mano, poi, non concedetelo nemmeno in quel momento. Le prime notti potrebbe piangere all'inizio, ma poi dovrebbe abitutarsi presto.

3.Dare al ciuccio un sapore sgradevole

In alternativa potete dare al ciuccio un sapore sgradevole: potete strofinarlo con il limone o con dell'aceto, oppure farvi consigliare dal pediatra un prodotto da acquistare in farmacia, totalmente innocuo, ma dal sapore cattivo. Dopo qualche ora, il piccolo potrà decidere di abbandonarlo, per non sentire quel sapore poco gradevole, risolvendo così la questione in poco tempo. Potrete ottenere lo stesso effetto rompendo il ciuccio o danneggiandolo: c'è il rischio però che potrebbero staccarsi piccoli pezzi, che il bambino potrebbe ingerire, per questo è sconsigliato come metodo.

4.La fatina dei ciucci e il dono per i più grandicelli

Per i bambini più grandi, provate a trovare un accordo: in questo caso può entrare in gioco la fatina dei ciucci, facendo sentire il piccolo in un mondo magico. Potete dire che la fatina regalerà il ciuccio a un bimbo più piccolo: i bambini di 3 o 4 anni comprendono il concetto di dono. In cambio, però, riceveranno una sorpresa: prima di andare a letto mettete insieme il ciuccio in un pacchetto e il giorno dopo fategli trovare un piccolo regalo.

5. Il conto alla rovescia per le mamme fantasiose

Con i più grandicelli potete provare anche fare un conto alla rovescia: ditegli, ad esempio che dopo tre nanne non dovrà più usare il ciuccio. Ricordateglielo ogni giorno, in modo dolce ma deciso e, arrivato il giorno, mettete insieme il succhiotto in un sacchetto e consegnatelo a qualcun altro.

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