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Come far riabituare i nostri cani al post quarantena: 5 pratici consigli dell’esperta da seguire

Questo lungo periodo di quarantena ci ha permesso di trascorrere più tempo in compagnia dei nostri cani, ma ora che molti di noi sono tornati a lavoro, i nostri amici a quattro zampe potrebbero soffrirne e risentire delle lunghe ore trascorse da soli. La dott.ssa Federica Manunta, veterinaria comportamentalista, ha spiegato a Fanpage.it in che modo possiamo rendere meno traumatico il ritorno alla vita di prima.
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Intervista alla Dott.ssa Federica Manunta
Medico veterinario esperto in comportamento, educatore e istruttore cinofilo, Presidente dell'associazione Tambra a Brescia
A cura di Beatrice Barbato
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I nostri amici a quattro zampe sono stati decisamente i più contenti in questo lungo periodo di quarantena, durante il quale, forse per la prima volta, ci hanno potuto avere con loro tutto il giorno a tutte le ore. Adesso che, però, molti di noi sono tornati al lavoro o hanno ripreso almeno in parte le attività, uscire diventa sempre più difficile, soprattutto se prima di chiudere la porta di casa incrociamo gli occhioni tristi del nostro cucciolo. In questa fase di passaggio, tra una condizione anomala ed un'altra di nuova normalità, è bene seguire qualche consiglio, per non commettere errori, come ha spiegato a Fanpage.it la dott.ssa Federica Manunta, veterinaria comportamentalista.

La paura dell'abbandono

«All’inizio di questo lockdown ci siamo dovuti abituare a una convivenza stretta e insieme a noi i nostri cani. Così adesso dobbiamo riabituarci a una nuova situazione, in cui ognuno torna alla propria vita, al proprio lavoro. Questo è un momento di passaggio sia per noi che per i nostri cani e come tale si porta dietro delle insicurezze, delle incertezze, non necessariamente delle vere e proprie sofferenze. Per lo meno non per tutti, ma sicuramente è un passaggio delicato che va saputo affrontare». Se per alcuni cani comporterà un momentaneo senso di disorientamento, per altri più vulnerabili, questa condizione potrebbe protrarsi più a lungo, andando «ad allertare dei sistemi neurobiologici d’allarme che hanno come base la paura di essere abbandonati».

Tornare a casa e trovare piccoli dispetti

In questa fese di passaggio, potrebbe anche accadere che il nostro amico a quattro zampe al nostro rientro a casa ci faccia trovare traverse a brandelli o piccoli dispetti simili. Ma questo «non sempre è sinonimo di ansia e di paura dell’abbandono. Per alcuni potrebbe essere un segnale di noia e sono quei cani, più giovani, che durante l'assenza del proprio caro magari si sono divertiti, impegnati, e tenuti allegri. Per altri invece, quelli più vulnerabili, più spaventanti, che vanno in crisi di ansietà, queste distrazioni sono un sintomo dello stato di disagio che vivono in quelle ore».

Cinque consigli utili da seguire nel post quarantena

Seguire alcuni consigli può agevolarci in questa fase ed evitare che il distacco risulti troppo traumatico.

  • Prima di tutto bisogna fare in modo che questo momento di passaggio non risulti troppo netto, ma sia graduale. «Per i nostri cani potremmo avvalerci dell’aiuto anche di altre figure come i dog sitter – dopo aver dato loro la possibilità di conoscersi prima – o di familiari e amici che possano passare per casa, controllare che il cane stia bene, magari trattenerlo nel mentre che noi siamo assenti».
  • Non farsi trovare impreparati, ma cercando di ritagliare momenti di individualità sia per noi che per loro è un altro consiglio da seguire.
  • Appagare tutti i loro bisogni prima di andare a lavoro. «Possiamo fare in modo che il cane abbia mangiato, giocato, fatto le sue passeggiate. Tutte attività che poi favoriscono il riposo nelle ore in nostra assenza».
  • Lasciare ai cani delle attività da fare è un ulteriore passo da compiere, che si tratti di giochi individuali o attività di masticazione, sperimentate già insieme a noi.
  • Ciò che più conta, però, è non ingannare i nostri cani quando stiamo per uscire di casa. «Dobbiamo avvisarli che stiamo uscendo, salutarli e gratificare molto il reincontro, che è quello che determina un’aspettativa poi positiva nel momento in cui ci allontaniamo da loro». Solo così potranno percepire quell'allontanamento da noi come momentaneo e non definitivo.

La bellezza di tornare a casa

Una volta tornati a casa, potremo, poi, premiare i nostri cani con ciò che più piace loro, che si tratti di cibo, passeggiate insieme o giochi particolarmente graditi. Tutto ciò servirà soprattutto per rendere ancora più piacevole il momento del nostro ritorno, quando apriremo la porta e troveremo il nostro cane a scodinzolare e a farci le feste. Faremo nascere in lui un'aspettativa positiva, cosicché possa pensare «il mio proprietario se ne è andato, ma tornerà e noi faremo delle cose molto belle insieme».

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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