Collezione Chanel Cruise 2010, la sfilata a Venezia
Una lieve brezza, un tramonto da sogno, profili di case che si susseguono e un dolce gusto romantico. Sono questi gli ingredienti scelti da Karl Lagerfeld per presentare la collezione Chanel Cruise 2010. Quale migliore scenario, al contempo surreale e magico, se non la città di Venezia? Le modelle sfilano in un gioco di maschere, di illusioni. La laguna si reinventa e diventa uno scenario di moda, quasi intrappolata in fotografie d’epoca, che ci suggestionano e ci incantano. La scelta della location, intrisa di toni barocchi e classicheggianti, ricade proprio sulla splendida Venezia per rendere omaggio a Coco Chanel, che proprio in laguna mostrò nei lontani anni 20’ la sua collezione di Pijamas.
E’ il Grand Hotel Excelsior Lido Resort a fare da sfondo alla sfilata piena di fascino e caratteristica, che riprende abilmente tono per tono tutti i dettagli della laguna, dai colori alle maschere, dalle tinte alle linee. Cosi la collezione Chanel si tinge di sogni e stili di una Venezia degli anni 30’: verrete catturati in un quadro quasi surreale, dove charme, pizzi, toni neri e rossi si mescolano su una tavolozza di nostalgiche evocazioni del cinema muto dei primi del Novecento, per un risultato sofisticato e senza tempo.
"Venezia ha un lato oscuro e misterioso, che mi ha sempre affascinato. Mi piace veramente lo spirito italiano e il lifestyle veneziano. E non dimentico che Coco Chanel è tornata a Venezia per 10 anni”. Con queste poche ma incisive parole Karl Lagerfeld giustifica la scelta di realizzare la sfilata proprio a Venezia. La laguna, con il suo fascino e il suo mistero, è protagonista in ogni dettaglio della collezione. I colori predominanti sono il rosso, il bianco, l’oro e l’immancabile nero. Le scarpe sono scultoree come i tacchi e ricordano quelli indossati a Anna Mangano nel film Morte a Venezia. Fanno parte dello scenario eleganti foulard, sofisticati e annodati al collo come grandi fiocchi e a volte sfuggono via dalla presa e volano via, seguendo la brezza , perdendosi nell’incanto del tramonto.
Alessia Ferlito