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Chloé Zhao fa la storia ai Golden Globe: è la prima regista asiatica a vincere (e la seconda donna)

In 78 anni di storia del premio assegnato dalla Hollywood Foreign Press solo due donne sono riuscite a portare a casa la prestigiosa statuetta per la regia. Dall’ultima volta sono passati più di trent’anni: la prima fu Barbra Streisand nel 1984. L’industria del cinema si mostra ancora poco accogliente con le registe donne, ma qualcosa sta cambiando.
A cura di Beatrice Manca
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La regista Chloé Zhao ha vinto come miglior regista ai Golden Globe 2021 con il film "Nomadland", diventando così la prima donna asiatica a conquistare la prestigiosa statuetta e la seconda in assoluto nella storia. Per trovare un precedente bisogna tornare indietro al 1984, quando Barbra Streisand vinse con "Yentl": in 78 edizioni quindi solo due donne hanno vinto nella categoria dedicata alla regia. Un risultato storico atteso già dalle nomination della Hollywood Foreign Press: per la prima volta infatti le donne candidate nella categoria hanno superato gli uomini. Tre le registe in lizza: oltre la vincitrice Zhao erano state nominate Regina King e Emerald Fennell.

La regista Chloé Zhao
La regista Chloé Zhao

Il discorso di Chloé Zhao ai Golden Globe

Zhao, 38 anni, è nata a Pechino e il suo film "Nomadland" ha già conquistato il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia e ai Golden Globe ha vinto come "Miglior film drammatico". Per via delle restrizioni dovute al Covid, la regista non era presente in sala: si è collegata da casa con look molto semplice, una maglia verde e le trecce. Visibilmente emozionata, ha dedicato un pensiero agli altri nominati nella stessa categoria: "Grazie ai miei colleghi candidati, per aver realizzato film bellissimi, bellissimi". Il film racconta uno spaccato degli ultimi di America: "Voglio ringraziare il mio partner, Josh, e la mia famiglia per avermi mantenuta sana di mente in tutti questi anni, e in particolare voglio ringraziare i nomadi che hanno condiviso la loro storia con noi". Citando Bob Wells, uno dei tanti non attori che compaiono nel film, ha parlato del valore cardine della pellicola: "La compassione è una rottura di tutte le barriere tra noi, un legame cuore a cuore. Il tuo dolore è il mio dolore, è mescolato e condiviso tra di noi noi".

Le registe donne hanno ancora poco spazio

Il fatto che in 78 anni solo due donne abbiano vinto in questa categoria fotografa un gender gap ancora evidente: nell'industria del cinema ci sono molte donne sullo schermo e pochissime nelle stanze dei bottoni. La situazione è stata analizzata lo scorso anno dal rapporto "Celluloid Ceiling", condotto dalla San Diego State University: analizzando i 100 film campioni di incassi del 2019 si è notato che le donne costituivano il 20% di tutti i registi, scrittori, produttori, produttori esecutivi e direttori. Un dato in leggero aumento rispetto al passato, ma sempre molto lontano dalla parità. In Italia non va meglio: secondo i dati di "Women in film" (basati sul database Filmitalia – Istituto Luce Cinecittà) nel decennio 2008-2018 solo il 15% dei film è stato realizzato da registe donne. Di questi, quelli selezionati ai festival sono il 16%. Una netta minoranza, ma la vittoria di Chloe Zhao dimostra che qualcosa sta cambiando.

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