Cadute in passerella: la dura vita di una modella [VIDEO]
Quello di modella è un mestiere duro, ma qualcuno deve pur farlo! Sembra un paradosso pensare che sfilare su una passerella di dieci metri o restare immobile davanti ad un obbiettivo sia un duro lavoro. Eppure le povere indossatrici non hanno vita facile durante le stressanti fashion weeks o durante un servizio fotografico in esterna con indosso un costume da bagno mentre fuori sono -10 gradi. Ancor più arduo è sfilare con passo da gazzella, schiena dritta e testa alta, su trampoli da 20 centimetri, riuscendo a mantenre la concentrazione e soprattutto l'equilibrio per non precipitare sulla candida passerella. Anche le meravigliose stangone sono esseri umani e come tutti i comuni mortali possono incappare in imbarazzanti cadute. In questi casi non si tratta di "cadute di stile" ma di veri e propri capitomboli, di quelli che farebbero impallidire anche la top model più glamour che ci sia.
La caduta degli "angeli" – Ebbene si, anche gli angeli della passerella cadono in terra , distesi come tutti i comuni mortali. Il terrore della caduta sotto gli occhi attenti di fashionisti, personalità del fashion system e Vip è uno provoca uno stress costante che attanaglia le modelle di tutto il mondo. Nonostante gli sforzi di concentrazione anche le migliori top model a volte finiscono giù. Nell'imbarazzo generale qualcuna sorride divertita, qualcuna fugge piangendo, le più disinvolte si rialzano continuando la passerella come se nulla fosse successo, altre ancora sfilano via i tacchi vertiginosi , colpevoli dell'infausto fall down, e proseguono il catwalk.
Le colpevoli sono loro, quelle meravigliose scarpe che tutti gli appassionati guardano con occhi sognanti, con sguardo bramante, salvo poi ritenersi fortunati, dopo la caduta, per aver indossato un paio di sneakers raso terra. I mega trampoli dal tacco scultura e dalla para enorme si rivelano delle armi improprie, degli splendidi accessori che si rivoltano contro colei che li ha così tanto amati e adorati. L'oggetto del desiderio si trasforma d'improvvio in un pericoloso strumento dal quale stare alla larga. Un'indossatrice è costretta per professione ad indossare le suddette armi del delitto, per questo motivo vive nel terrore costante, con lo spauracchio dell'imbarazzante caduta in passerella.
Gli stilisti, malefici creatori dell'arma impropria, esprimono il proprio estro creativo attraverso l'altezza delle scarpe. Sembra quasi che la creatività sia direttamente proporzionale all'altezza del tacco. Chi non ricorda le meravigliose Armadillo di Alexander McQueen, scarpe tanto belle quanto pericolose, alte quasi 30 centimetri. Durante le sfilate del defunto genio della moda diverse modelle si rifiutarono di indossare le suddette creazioni per paura dell'imminente, e praticamente certo, pericolo di caduta. Pare che l'unica che non abbia alcun problema a girare con trampoli chilometrici sia la regina del pop Lady Gaga la quale gira indisturbata sulle altissime calzature d'alta moda firmate McQueen e non solo.
La malignità dello spettatore – Bisogna dire, con un pò di cattiveria, che per chi è comodamente seduto a pochi centimetri dalla passerella la caduta vista dal vivo è davvero divertente, un piccolo tragico evento al cospetto del quale è molto difficile trattenere una fragorosa risata. Il "runaway fall down" è un pò meno divertente per la malcapitata di turno al quale bisogna riconoscere un grande coraggio. Chi riuscirebbe a rialzarsi e continuare a camminare come se nulla fosse successo, soprattutto sotto lo sguardo maligno di migliaia di spettatori?
E' iniziata ieri la New York fashion week con le sfilate di alcuni designers emergenti. Successivamente sarà il turno delle capitali della moda europea, Londa, Milano e Parigi, che si preparano a mostrare le collezioni delle più grandi firme nazionali. Osserveremo con attenzione ogni stangona che sfila su tacchi vertiginosi e bisogna essere sinceri, chi non vorrebbe riportare in terra un angelo dalle simili splendide fattezze?