Bullizzata perché “grassa”, soffre di un disturbo alimentare: oggi si ama così com’è
Danielle Galvin è una ragazza di 24 anni, viene da Cairns, nel North Queensland, e ha sofferto di un disturbo alimentare fin da quando era piccola. Non riusciva a sopportare le offese e gli insulti dei compagni di classe che la prendevano in giro continuamente a causa del suo sovrappeso e, per cercare di dimagrire, si è iscritta in palestra e ha cominciato a tenere sotto controllo le calorie assunte. La situazione, però, le è presto sfuggita di mano, tanto che alternava momenti di digiuno a delle enormi “abbuffate”, seguite da innumerevoli sensi di colpa.
La voglia di perdere peso si era trasformata in una vera e propria ossessione e, anche se con grande sacrificio manteneva il suo peso invariato, Danielle ha comunicato a soffrire di ansia e attacchi di panico. Nei momenti peggiori, ha anche pensato di togliersi la vita, pur di non continuare a stare in quel corpo considerato da tutti troppo “grasso”. “Ho sempre avuto il desiderio di essere diversa. E’ stato straziante, preferivo essere morta che grassa”, ha spiegato la 24enne. Ad aiutarla a uscire da un periodo tanto buio è stato un account trovato sui social media, in cui veniva trasmessa un’immagine positiva di corpo. Danielle, rimasta colpita dalle donne che si sentivano a proprio agio anche con delle taglie plus-size, ha deciso di lavorare su se stessa e alla fine ce l’ha fatta. Oggi, ha messo su 7 taglie ma si ama così com’è.
La speranza è che la sua esperienza possa aiutare tutte le donne che, come lei fino a qualche tempo fa, si sentono un fallimento a causa del loro sovrappeso: avere qualche chilo di troppo e qualche difetto non significa essere brutte ed è proprio questa la cosa che dovrebbero capire.