Brunello Cucinelli dona i capi invenduti durante il lockdown: così rende la moda più sostenibile

Il mondo della moda è stato tra i settori più colpiti dal lockdown, a causa dell'emergenza Coronavirus è stato costretto a fermarsi da un giorno all'altro, dicendo addio a sfilate ed eventi mondani che ancora oggi non si sa quando potranno tornare a tenersi nella loro forma "tradizionale". Brunello Cucinelli ha visto il suo fatturato ridursi in modo drastico negli ultimi mesi ma, nonostante ciò, ha voluto lanciare un'iniziativa davvero speciale: donare i capi d'abbigliamento che non sono stati venduti durante l'interruzione dovuta al Covid-19. Gli abiti si trovano ancora nelle boutique sparse in giro per il mondo, hanno un valore di produzione pari a 30 milioni di euro ma questa volta non verranno sprecati.
Al loro interno verranno applicate delle etichette indelebili con la scritta "Brunello Cucinelli for Humanity", a dimostrazione del fatto che devono essere considerati una "amabile risorsa" per l'umanità. "Questo progetto che noi tutti definiamo intenso sembra che in qualche maniera elevi la dignità dell'uomo e renda onore a tutti coloro che hanno lavorato nella realizzazione di tali capi. Camminerà di pari passo con l'altro, partito ormai diversi anni fa, che consiste nel riparare, recuperare e riutilizzare tutti i nostri prodotti", ha spiegato Cucinelli, orgoglioso dell'iniziativa lanciata. L'obiettivo è prendersi cura della terra, degli animali e degli esseri umani, così da ridurre gli sprechi e da rendere la moda sempre più sostenibile. Donare i capi invenduti durante il lockdown è un gesto simbolico importante, è la speranza che presto arrivino tempi migliori e duraturi.