Bellezza: valore per le donne, 67% migliora aspetto fisico per il lavoro
Ci sono donne capaci di truccarsi come se carnevale fosse tutto l’anno. Ci sono poi quelle che non accettano di invecchiare e si ritrovano ad essere mostri dopo che il chirurgo le ha operate. La bellezza è uno di quei valori a cui noi donne proprio non sappiamo rinunciare, ma non è una questione di trucco o dell’arresto del ciclo evolutivo naturale che riguarda il nostro corpo. Secondo una ricerca emersa dal Focus Group “Express Yourself”, la bellezza della donna risiede nel suo benessere psichico, nel suo essere serena e sicura di se stessa. Come conseguenza deve esserci la cura del corpo come momento per prendersi cura di sé.
Sono stati messi a confronto universi femminili appartenerti a generazioni diverse e che risiedono in più livelli della scala sociale. Sono state intervistate per capire come si relazionano al tema della bellezza del volto e come valutano interventi estetici come botulino o filler. Una donna su sei sceglie di andare sotto i ferri rivelandolo al mondo che la circonda. Solo una su tre lo nasconde. Come riportato su sito del Tgcom: “in un ambiente lavorativo, oltre che sulle competenze, occorre puntare anche sull’aspetto esteriore per creare maggior impatto nel mondo del lavoro (67%). Quasi una donna su due giudica la bellezza esteriore un vero e proprio valore, a dimostrazione che nella nostra società avere un aspetto piacevole è una priorità accettata e ricercata. Tra le donne che considerano la bellezza come un vero e proprio valore: il 25%, in una scala da una a dieci, le assegna il massimo punteggio (10). Anche il restante 54% dà comunque un punteggio alto, tra 7 e 9. In totale quasi 8 donne su 10 considerano la bellezza un valore che si posiziona tra 7 e 10”.
Si tratta di dati allarmanti che rispecchiano un’errata evoluzione della società. Le capacità professionali sono posso dipendere da un aspetto piacevole, ma sappiamo anche che i modelli che proliferano dal piccolo al grande schermo sembrano imporre questa direttiva.
Roberta Santoro
