Basta taglie campione, la denuncia della stylist: “È uno stereotipo irrealistico”

Viviamo in un'epoca in cui si insegue il mito della perfezione a tutti i costi, anche se questo significa rifarsi a degli stereotipi irreali e irraggiungibili, a un concetto di bellezza realizzabile solo con chirurgia e Photoshop. Essere bellissimi e privi di difetti sembra essere un dovere, come se una piccola imperfezione riuscisse a intaccare drasticamente il proprio valore. Complici le immagini (ritoccate) che ci vengono propinate sui social, sempre più donne sono ossessionate dalla loro taglia e, a prescindere dallo stile di vita che conducono, desiderano un corpo magro, liscio, tonico, senza peli. Quando manca anche solo una di queste caratteristiche, sprofondano nel più totale disagio. Partendo da questo presupposto, è chiaro che non riuscire a chiudere dei pantaloni taglia 40 può risultare una tragedia. La verità, però, è che la tanto agognata perfezione non sempre coincide con una precisa dimensione di corpo e a denunciare la cosa è stata la stylist Francesca Burns.
La denuncia social della stylist
Francesca Burns, una brillante stylist attualmente consulente di Vogue Uk, ha denunciato un fenomeno sempre più diffuso nel mondo della moda: le taglie campione fornite dalle Maison fashion per i servizi fotografici sono sempre più piccole e finiscono per trasmettere un ideale di bellezza assolutamente sbagliato. Di recente le è capitato di vestire una modella molto bella ma allo stesso tempo magrissima. Nonostante la silhouette longilinea, però, uno dei pantaloni della taglia campione, non le entrava. Da qui è partita la denuncia: per la stylist è arrivato il momento di dire basta a questo sistema di taglie pensato per corpi irreali, la moda è fatta per far sentire bene le persone, non per creargli complessi e disagi inesistenti.
"La moda deve cambiare", le parole di Francesca Burns
Al fianco di una foto in cui si mostra il primo piano il ventre piatto di una modella con dei pantaloni impossibili da chiudere, Francesca Burns ha condiviso una didascalia di denuncia. Ha infatti scritto:
Ciao! Ecco il pensiero del sabato mattina… possiamo aumentare le nostre taglie campione per favore? Il più delle volte lavoro con giovani donne che, nonostante siano eccezionalmente belle, si sentono "troppo grandi" per dei vestiti. La modella in questa immagine è magra, porta la taglia 8 al massimo (la nostra 40), eppure questi pantaloni di Celine non le stanno bene. Ho diversi look di questa collezione e nessuno di loro le va bene. Lei non è l'eccezione e questo inaccettabile: è sbagliato suggerire che questa sia la norma. Non lo è. In questo settore abbiamo la responsabilità di celebrare la bellezza, responsabilizzare e far sentire le persone alla grande, perché altrimenti dovremmo uscire e spendere i nostri sudati guadagni per dei look? Perché vogliamo sentirci bene!
La stylist ha poi continuato facendo riferimento al fatto che bisognerebbe preservare non solo la clientela ma anche i lavoratori della moda, troppo spesso costretti a sottomettersi a degli stereotipi irraggiungibili. Il post è continuato con queste parole:
Abbiamo anche la responsabilità di coloro che lavorano sul set, dobbiamo assicurarci che gli standard di bellezza non siano limitati a una dimensione irrealistica per la maggior parte delle persone: nessuno dovrebbe guardare le immagini della moda e sentirsi male con se stesso, nessuno dovrebbe partecipare alla creazione di immagini fashion e sentirsi male. Mettere questa ragazza in questi pantaloni mi ha fatto sentire un verme, la mia bellissima modella si sentiva come se non fosse abbastanza brava. Le cose devono cambiare in tanti modi: qualsiasi stilista che vale non se ne lamenterà.