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Bambina di 11 anni costretta a sposarsi: “Preferisco il suicidio” (VIDEO)

Nada Al-Ahdal è una bambina yemenita di soli 11 anni che, in un video diffuso su internet, racconta la sua triste storia. E’ fuggita dalla famiglia, non può più vivere con un padre e una madre che vogliono obbligarla a sposare un uomo adulto.
A cura di Redazione Donna
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Nada Al-Ahdal è una bambina yemenita di soli 11 anni, ma nel video diffuso su internet sembra una donna adulta che racconta la sua triste storia con forza e consapevolezza. E' fuggita dalla sua famiglia, cercando rifugio dallo zio, non può più vivere con un padre che vuole obbligarla a sposare un uomo adulto."Che ne è stato dell'innocenza dell'infaniza?" chiede a se stessa e a chi la sta guardando. La sua è una richiesta d'aiuto per tutte le bambine che come lei non hanno diritto alla spensieratezza e alla tranquillità di un infanzia felice, perchè costrette dalla propria famiglia a sposarsi in tenera età.

Nel video Nada parla con grande forza e tenacia, sembra che la sua innocenza sia ormai svanita, ma forse resta ancora qualcosa, lo si vede quando, con occhi tristi, chiede: "Cosa hanno fatto di male i bambini? Perchè devono essere costretti a sposarsi?". Il suo sguardo torna subito serio e spiega di aver risolto il suo problema, ora è libera, è fuggita con suo zio, ma chiede aiuto per tante altre bambine che invece sono ancora costrette ad unirsi in matrimonio. "Sono solo bambini, ma non possono studiare o fare altro – dice – molti di loro tentano il suicido e alcuni ci sono riusciti gettandosi in mare. Questo non è normale per un bambino innocente".

Dopo lo sfogo iniziale la bambina inizia a raccontare la sua storia nel dettaglio, spiega di aver chiamato lo zio dopo che il padre e la madre l'hanno minacciata di morte se non avesse acconsentito al matrimonio. "Che tipo di persone minacciano di morte i loro figli in questo modo? – dice sconvolta – Piuttosto mi uccido da sola, pur di evitare il matrimonio con uno sconosciuto". Dopo essere scappata ha avuto il coraggio di andare alla polizia e denunciare sua madre. Nada Al-Ahdal è ormai salva ma questo non mette fine alla sua sofferenza e a quella di tante altre vittime innocenti: "Hanno ucciso i nostri sogni – afferma – Hanno distrutto tutto, dentro di noi non c'è più niente.Questo è un crimine, semplicemente un crimine". Nei suoi occhi si legge la sofferenza e la disperazione, la consapevolezza che altre vittime come lei non sono state fortunate: "Mia zia materna aveva 14 anni quando è stata costretta a sposarsi. Dopo un anno ha versato litri di benzina sul suo corpo e si è data fuoco".

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