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Balenciaga “hackera” Gucci: i 5 pezzi della sfilata destinati a diventare di culto

Il designer Alessandro Michele ama stravolgere le regole della moda e stupire sempre. Anche durante l’ultima sfilata ha compiuto un gesto rivoluzionario, mettendo in scena un vero e proprio “hackeraggio”: Demna Gvasalia, designer di Balenciaga, si è “insinuato” nella sfilata Gucci, imprimendo il proprio marchio su tailleur, borse iconiche e accessori che scommettiamo andranno a ruba.
A cura di Beatrice Manca
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Un secolo di storia alle spalle e un occhio sempre rivolto al futuro: Gucci festeggia così i suoi primi cento anni. Durante la sfilata "Aria", presentata il 15 aprile sui canali social del brand ha avviato ufficialmente un dialogo con Demna Gvasalia, il designer di Balenciaga. Non una collaborazione ma un "hackeraggio", come è stato definito dal direttore creativo Alessandro Michele, un divertissement tra due stilisti diversi ma in qualche modo affini. Gvasalia si è "insinuato" nei modelli mandati in passerella aggiungendo il logo del suo brand su borse iconiche come la Jackie, sulle giacche e sui gioielli. Non è la prima volta che i brand uniscono energie e visioni, ma di solito accade tra marchi molto diversi, come sporswear e lusso, in modo da raggiungere pubblici molto diversi. Considerando che si tratta di due tra i brand più richiesti e desiderati al mondo (entrambi appartenenti al gruppo Kering) siamo pronti a scommettere che questi pezzi saranno cult e andranno a ruba non appena arriveranno nei negozi, costituendo veri e propri feticci per collezionisti e appassionati.

"L'esperimento di hackeraggio"

Quella tra Gucci e Balenciaga non è una collaborazione ma un vero e proprio "esperimento di hackeraggio", come lo ha definito lo stesso Alessandro Michele. Il concetto di hackeraggio implica un agente esterno che si "insinua" in un sistema e ne prende il controllo. Questo in fondo ha fatto il designer Demna Gvasalia, imprimendo il marchio Balenciaga sulle borse iconiche della Maison fiorentina e sui bomber con il logo. "Gucci diventa per me un laboratorio di hackeraggio, incursioni e metamorfosi – ha spiegato il designer Alessandro Michele in una nota stampa – Una fabbrica alchemica di contaminazioni dove tutto è in contatto con tutto. Un luogo di furti e reazioni esplosive: un generatore permanente di luccicanze e desideri imprevisti". Nella sua nuova collezione, Aria, lo stilista dice di aver saccheggiato "il rigore anticonformista di Demna Gvasalia e la tensione seduttiva di Tom Ford", precedente direttore creativo del marchio con la doppia G.

Perché è un evento senza precedenti

Il mondo della moda non è nuovo a collaborazioni tra brand famosi, ma di solito sono "opposti" come target o come stile. L'esempio più classico sono i marchi sportivi che si avvalgono di un celebre designer per firmare una nuova sneaker in edizione limitata. Un esempio è la collezione Louis Vuitton per Supreme o le scarpe Air Jordan firmate da Dior. Un altro caso da manuale sono linea di abbigliamento low cost disegnate da stilisti di alta moda: H&M ne ha fatto la sua cifra distintiva: dopo le collezioni con Karl Lagerfeld, Lanvin, Versace e molti altri grandi nomi nel 2021 è uscita la linea realizzata con Simone Rocha. Ma mai prima d'ora era capitato che due brand così simili si alleassero: Gucci e Balenciaga infatti fanno parte dello stesso gruppo del lusso, Kering, e condividono un'idea simile di lusso contemporaneo, nonché un simile target. Ecco allora i pezzi della collezione destinati a diventare di culto.

1 La borsa Jackie

La borsa Jackie è il modello più iconico della casa di moda fiorentina: nata nel 1961, prende il nome di Jacqueline Kennedy e si caratterizza per la forma a mezzaluna e la chiusura a pistone. Esiste sia la versione a mano che a tracolla e recentemente è stata avvistata al braccio di star come Harry Styles, uno degli ambasciatori Gucci. Negli questa borsa ha subito varie reinterpretazioni, ma questo modello, con il logo Balenciaga bianco che spicca sul fondo nero, è destinato a entrare nel mito.

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2 Lo stivale calza

Il tocco creativo di Balenciaga è evidente anche negli stivali aderentissimi "effetto calza" che abbiamo visto nella sfilata di Gucci, molto simili a un famosissimo modello Balenciaga. In questo caso erano decorati con il monogramma Gucci o con la celeberrima stampa Flora. La stampa con i bouquet fioriti fu inventata nel 1966 da Rodolfo Gucci e Vittorio Accornero per uno speciale foulard da regalare a Grace Kelly. Un motivo gioioso e allegro, ma raffinato, che piacque tantissimo alle clienti e da allora è rimasto un simbolo di Gucci, tanto che poi Flora è diventato perfino un profumo. Nella collezione "Aria" la stampa Flora invade completi con i bermuda e il logo Balenciaga.

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3 La collana

Al collo delle modelle risplendevano chocker e catene con i pendenti che formavano il nome Gucci e quello di Balenciaga. Il colpo di genio? La "G" della parola Balenciaga è in realtà la doppia G incrociata del logo di Gucci. A colpo d'occhio il gioiello scintillante mostra l'alleanza tra i due brand.

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4 La giacca con il logo

Nel corso della sua storia Gucci ha cambiato più volte il design e il lettering del proprio logo: La doppia G fa ovviamente riferimento alle iniziali del fondatore, Guccio Gucci, e per la prima volta fu disegnato negli anni Sessanta da Aldo Gucci. Una versione molto famosa è il logo con le due G incrociate (una a diritto, una a rovescio) su fondo beige, con i monogrammi collegati gli uni agli altri in un reticolato. Questo motivo è caratteristico di molte borse e ora torna su calze, stivali, bomber e giacche sportive. Quale fondale migliore per imprimere il marchio Balenciaga in un inedito cortocircuito?

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5 Il tailleur con il doppio logo

Dopo giorni e giorni di rumors, Gucci ha dato la conferma ufficiale in un modo che non poteva lasciare dubbi: in passerella è uscita una modella che indossava un tailleur comporto da giacca e gonna scintillante "hackerato" da Balenciaga, con i nomi dei due brand stampati a grandi lettere sopra.

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