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Aumentano i casi di violenza sulle donne: con una lettera aperta si chiede aiuto a Renzi

i rappresentanti dell’associazione F Come, che promuove le pari opportunità in Italia e in Europa, ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. L’obiettivo è spingere il governo a fare qualcosa per ridurre drasticamente un fenomeno preoccupante come la violenza sulle donne.
A cura di Valeria Paglionico
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Anno dopo anno, cresce sempre di più il numero di donne vittime di abusi, stupri e femminicidio e la situazione sta diventando decisamente inaccettabile.

E' proprio per combattere un fenomeno tanto preoccupante con il sostegno del governo che i rappresentanti dell'associazione F Come, che promuove le pari opportunità in Italia e in Europa, ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, alla presidente della Camera, Laura Boldrini, e ai ministri Boschi, Giannini e Lorenzin. Nella lettera si legge:

Esiste un nesso inequivocabile tra violenza di genere e mancanza di efficaci politiche di formazione. Troppe donne subiscono violenze da partner e conoscenti, inconsapevoli che la loro esperienza si qualifichi come abuso. Troppo spesso, nell’immaginario collettivo, lo stereotipo dello stupratore e del violento rimane esclusivamente quello dello sconosciuto incontrato casualmente in uno spazio pubblico. Si può e si deve insegnare a chiamare la violenza col proprio nome, sia essa abuso domestico, cyber-bullismo, pressione subita in una cerchia di amici. Come si può e si deve educare a vedere l’altro come un soggetto portatore di bisogni propri, a comunicare e negoziare necessità e spazi, a gestire un rifiuto, a conoscere il proprio corpo e le proprie emozioni tanto da acconsentire o meno a qualsiasi esperienza con reale consapevolezza.

L'obiettivo è dunque mettere in atto un’opera di sensibilizzazione per far sì che il concetto di mascolinità non venga più associato alla sopraffazione. Per farlo, è necessario parlare anche ai bambini e agli adolescenti, così da dargli fin da piccoli gli strumenti necessari per proteggersi da un fenomeno sempre più diffuso come la violenza sulle donne.

Fornire strumenti simili non spetta solo alla famiglia ma anche alle istituzioni e alla politica. Quello che si chiede è dunque delineare nuovi moduli formativi per arricchire i piani di studio nazionali, dalla scuola primaria a quella secondaria così come nelle università. A questo punto, si attende la risposta del Governo.

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