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Artemisia: proprietà benefiche, usi e controindicazioni

L’artemisia conosciuta anche come “erba magica” di San Giovanni, è una pianta ricca di benefici e proprietà digestive, sedative, antidolorifiche ed espettoranti, inoltre aiuta a contrastare i dolori mestruali e contiene un potenziale principio attivo anticancro. Ma scopriamo di più su questa preziosa pianta, come utilizzarla e se ci sono controindicazioni.
A cura di Redazione Donna
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L‘artemisia (vulgaris o annua) è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Asteracee, fiorisce da giugno ad agosto e appartiene alle cosiddette "erbe magiche" di San Giovanni. L'artemisia è una pianta originaria della Cina, ma da tempo diffusa anche in Europa e in Italia; il suo nome viene fatto risalire alla dea greca della caccia Artemide, che l'avrebbe donata alle donne per regolarizzare il ciclo mestruale. Nella medicina romana era considerata un ottimo rimedio contro crisi epilettiche e convulsioni. Oggi l'artemisia viene utilizzata in fitoterapia soprattutto per le sue proprietà digestive, sedative, antispasmodiche, espettoranti e antisettiche. Ecco tutti i suoi benefici per la nostra salute, come utilizzarla e le eventuali controindicazioni.

Proprietà benefiche dell'artemisia

Tra le proprietà dell'artemisia utilizzate in fitoterapia ci sono innanzitutto quelle antispasmodiche, grazie agli oli essenziali contenuti nelle sommità fiorite, utili in caso dolore mestruale e coliche addominali. Gli oli essenziali la rendono anche un ottimo rimedio contro tosse e raffreddore, grazie all'azione espettorante e antisettica, quest'ultima utile anche contro le parassitosi intestinali. Le proprietà digestive dell'artemisia sono dovute invece alle sostanze amare in essa contenute che stimolano la produzione dei succhi gastrici. Le sue proprietà sedative e antinfiammatorie riducono gli spasmi intestinali, aiutando a contrastare anche stipsi o diarrea, favorendo così il benessere dell'apparato gastrointestinale. Nella medicina popolare, le radici della pianta vengono utilizzate anche per rilassare il sistema nervoso in caso di disturbi dell'umore, stanchezza generale, ansia, depressione e insonnia. La scienza si è però interessata all'artemisia soprattutto a causa di una particolare sostanza in essa contenuta, l'artemisinina, ritenuta un potenziale principio attivo anticancro. A partire da questa pianta, sono stati inoltre realizzati dei farmaci utili a combattere la malaria.

Artemisia: dove trovarla e come utilizzarla

Potete trovare i rimedi a base di artemisia in erboristeria o nei negozi di prodotti naturali: prima di consumarla chiedete consiglio al medico e all'erborista, per capire se si tratta di un rimedio adatto alle vostre problematiche di salute. Tra i rimedi fitoterapici ci sono le tisane, da preparare come infusi o decotti a base di artemisia annua, utili per favorire la digestione e contrastare il gonfiore addominale. Con l'artemisia vulgaris, si prepara invece un estratto idroalcolico utile per regolare il ciclo mestruale. Potete trovare l'artemisia anche sotto forma di integratori a base di artemisinina, utilizzati soprattutto in caso di infezioni causate da parassiti o di malaria: anche in questo caso è necessario il consulto dal medico prima dell'assunzione.

Come preparare la tisana a base di artemisia

La tisana a base di artemisia si prepara con le sommità fiorite della pianta. Portate ad ebollizione l'acqua in un pentolino e versatela in una tazza, inserite una bustina di tisana o 10 gr di artemisia sfusa. Coprite e lasciate in infusione per 10 minuti. Trascorso il tempo necessario, filtrate e bevete. Potete consumare fino a 3 tazze al giorno a seconda del disturbo da curare. Evitate però sovradosaggi e chiedere consiglio all'erborista sulla dose precisa da assumere.

Controindicazioni

L'artemisia potrebbe causare nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e potrebbero verificarsi reazioni allergiche (pollinosi). Inoltre è controindicata in gravidanza e allattamento e nei soggetti che soffrono di gastrite, ulcera peptica, epilessia o ipersesibilità verso uno dei suoi componenti. In dosi elevate l'artemisia può essere velenosa e causare neurotossicità, danneggiando quindi il sistema nervoso. In alcuni soggetti, poi, il contatto con la pelle potrebbe causare dermatiti.

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