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Apple cancella “Sweatshop”, il gioco basato sullo sfruttamento minorile nelle fabbriche

Per avanzare di livello il giocatore di “Sweatshop” doveva assumere bambini e sfruttare la manodopera, in modo da incrementare gli introiti di una fabbrica d’abbigliamento low cost. La tematica è stata considerata troppo scottante ed il gioco è stato cancellato dall’App Store.
A cura di Marco Casola
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E' stato rimosso dall' App Store di Apple "Sweatshop", il videogioco ambientato in una fabbrica di un marchio di moda low cost. Il concorrente del gioco online per superare livelli e concludere la partita doveva immedesimarsi nel direttore di una fabbrica produttrice di abiti a basso costo, cercando di aumentare i profitti assumendo bambini e sfruttando all'estremo la forza lavoro sottopagata. Già nel 2011, quando la società inglese Littleloud lanciò il gioco online, si alzò un polverone di critiche poichè la tematica dello sfruttamento nelle fabbriche veniva utilizzata per un videogame.

All'epoca del lancio gli sviluppatori di "Sweatshop" giustificarono la scelta di creare un gioco simile, affermando che si trattava di una provocazione, di un'App proposta per far riflettere sulla scottante questione delle fabbriche d'abbigliamento situate nei paesi del terzo mondo. Oggi Apple sceglie di eliminare il gioco poichè l'argomento trattato è estremamente delicato e non può essere considerato come una provocazione ironica.

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