Addio a Piera Vitali, la partigiana che ha rivendicato la forza delle donne in epoca fascista
È morta a 96 anni Piera Vitali, una delle donne che hanno fatto storia nel nostro paese. Veniva chiamata la "biondina della Val Taleggio", era una partigiana e all'epoca dei fascisti si è distinta per la sua forza e per la sua fedeltà, visto che, nonostante fosse stata arrestata e torturata, non ma mai tradito i compagni. Si è spenta lo scorso 16 febbraio dopo aver vissuto una vita lunga e serena, a dare l'annuncio è stato l'Anpi di Bergamo, il comitato provinciale di cui faceva parte, che le ha fatto una lunga dedica, ripercorrendo la sua avventura in modo toccante.
La storia di Piera Vitali
Piera Vitali nacque a Settimo Milanese nel 1923, la sua giovinezza venne segnata dalla Seconda Guerra Mondiale, non a caso fu proprio il conflitto che costrinse la famiglia a trasferirsi a Sottochiesa di Taleggio, in provincia di Bergamo. A circa 20 anni entrò nella Resistenza come staffetta delle squadre partigiane che operavano in Val Taleggio, Valsassina e Val Brembana, con il fratello partecipò anche alla lotta di Liberazione. È proprio in questo contesto che venne arrestata dai fascisti. Questi, una volta scoperta la sua identità, la torturarono per farle rivelare i nomi e i luoghi della Resistenza bergamasca ma, nonostante fosse in carcere prima a Monza e poi a San Vittore, non tradì i partigiani.
Piera Vitali, una donna rivoluzionaria
Mise ancora di più in mostra il suo animo ribelle nella giornata del 23 dicembre 1944, quando, mentre venne caricata su un pullman diretto in un campo di concentramento tedesco insieme ad altri compagni, ruppe un finestrino e si lanciò per fuggire. Ritornò a casa sana e salva pochi giorni dopo e da allora ha cominciato a raccontare con orgoglio la sua storia. Oggi alle 14.45 verrà celebrato il funerale presso la Chiesta di San Rocco, vicino all'Ospedale di S.Giovanni Bianco. Piera verrà ricordata per sempre come “la biondina della Val Taleggio“, una delle prime donne della storia italiana ad allontanarsi dal ruolo di "angelo del focolare" a cui erano state relegate dalla patriarcale società fascista.
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