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Accusa i genitori di aver abusato di lei, in realtà si tratta di un falso ricordo indotto dall’analista

Un lavaggio del cervello la porta a credere di aver subito violenze sessuali durante l’infanzia, la donna si suicida.
A cura di Redazione Donna
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Carol Felstead ha accusato i suoi genitori di essere satanisti e di aver abusato di lei quando era una bambina. La donna si è recata da un dottore dopo aver sofferto di forti mal di testa, successivamente ha iniziato una terapia con un analista e durante il percorso ha iniziato a ricordare una serie di violenze a cui durante l'infanzia i suoi genitori la sottoponevano. La donna si è allontanta dalla famiglia ed è sparita per anni finchè i genitori non hanno ricevuto notizia della sua morte: si era suicidata a 41 anni ingerendo un grande quantitativo di pillole antidepressive. Tra le sue cose è stata trovata una letterea in cui accusava i genitori di essere satanisti e di aver abusato sessualmente di lei. Poco dopo si è scoperto che in realtà si trattava di falsi ricordi, indotti da una terapia non corretta. Alcune indagini hanno scoperto che Carol da anni si era affidata alle cure di sedicenti medici che le avevano fatto credere di aver subito violenze quando era bambina.

Carol è solo una delle migliaia di vittime della sindrome della memoria falsa, che si verifica nei casi in cui una persona è incoraggiata attraverso la terapia a "ricordare" un trauma infantile che in realtà non esiste. Molto spesso gli esperti che portano a galla il ricordo nei loro pazienti non hanno una preparazione adeguata e svariate ricerche dimostrano che molti ricordi dell'infanzia non sono affidabili. In molti casi è possibile "costruire" attraverso una terapia sbagliata falsi ricordi nella mente di una persona.

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