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Abiti di seconda mano anche per i reali inglesi: le nuove regole del Royal Ascot 2021

Il Royal Ascot è l’evento mondano più atteso del Regno Unito, non solo per gli amanti dell’equitazione. La corsa di cavalli infatti è una passerella formidabile per le nobildonne inglesi, che possono sfoggiare abiti ricercati e cappellini stravaganti. Quest’anno il dress code abbraccia la moda sostenibile: tra mascherine e abiti usati, ecco le novità.
A cura di Beatrice Manca
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Kate Middleton e Camilla Shand
Kate Middleton e Camilla Shand

Anche la famiglia reale inglese ha il suo "fashion moment": si tratta del Royal Ascot, la tradizionale corsa di cavalli che si svolge in Inghilterra da secoli. L'appuntamento, già molto esclusivo, quest'anno rappresenta il ritorno ufficiale alla socialità dopo la pandemia: le nuove linee guida stilate dal Governo inglese permettono la ripresa degli eventi all'aperto con alcune necessarie cautele. Dal 15 al 19 giugno tutti gli occhi saranno puntati sull'ippodromo londinese: non solo perché è l'evento più importante del mondo dell'equitazione, ma anche – e soprattutto – perché è una formidabile passerella per le signore, che possono sfoggiare abiti da sogno e cappellini stravaganti. Ma quest'anno ci sarà un'importante novità: anche l'evento più snob del regno ha sposato la filosofia della moda sostenibile. Gli organizzatori hanno invitato gli ospiti a non comprare un vestito nuovo per l'occasione, ma a riciclare un abito che già hanno in guardaroba o a comprarlo di seconda mano.

Kate e William al Royal Ascot nel 2017
Kate e William al Royal Ascot nel 2017

Le nuove regole del Royal Ascot

Per un evento così formale c'è una rigida etichetta da rispettare, anche in fatto di look. Gli organizzatori ogni anno inviano una sorta di manuale di stile a tutti i partecipanti per spiegare ciò che è permesso e ciò che è vietato. Per esempio, niente abiti senza spalline o con le bretelline sottili: gli abiti devono avere le maniche o in alternativa una giacca che copra le spalle. L'orlo delle gonne deve essere tassativamente sotto al ginocchio. I pantaloni e le tute sono permessi, ma non sportivi e comunque sempre abbinati al resto dell'outfit. Gli uomini rigorosamente in blu, grigio o nero, con il cappello e le calze. Il pezzo forte dell'evento sono i cappellini: ben vengano piume, fiori e decorazioni stravaganti purché si rispettino alcune misure standard. I fascinators, i copricapo più piccoli che si fissano sull'acconciatura, sono permessi sono per le ragazze più giovani. Quest'anno c'è un accessorio obbligatorio: la mascherina che però deve mantenere una continuità con l'outfit: il consiglio è di sceglierla come si sceglierebbe un cappello o un altro accessorio, quindi in un colore adatto all'abito.

La regina Elisabetta al Royal Ascot nel 2017
La regina Elisabetta al Royal Ascot nel 2017

La moda sostenibile arriva tra la nobiltà inglese

Ma la vera novità, quest'anno, è il consiglio che apre la guida di stile del Royal Ascot: "Per presentarsi al meglio non serve comprare qualcosa di nuovo". Via libera quindi ai negozi vintage, ai charity shops, ai siti online specializzati in abiti di seconda mano. Lo scopo dell'evento è celebrare il ritorno in società dopo la pandemia, ma anche "la filosofia di uno shopping consapevole e l'arte del riutilizzo". Insomma, è l'occasione per mandare un messaggio importante: la moda ha un enorme impatto ambientale e gli acquisti vanno studiati con consapevalezza. Del resto, l'ospite più importante si trova assolutamente d'accordo: la regina Elisabetta è una donna pratica e coscienziosa che non ama gli sprechi. Kate Middleton, maestra del riciclo degli abiti, è già pronta: quale dei favolosi look degli scorsi anni sfoggerà a giugno?

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