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A Capodanno sono rimasta a casa ed è stata la scelta migliore della mia vita

“Che fai a Capodanno?” è uno dei tormentoni che si ripetono ogni anno e che puntualmente generano una certa ansia in tutti. Questa volta ho deciso di dire “no” alle convenzioni, ai locali affollati, al traffico impazzito, agli ubriachi molesti, agli abiti di paillettes, alle calze velate nonostante le temperature gelide: quest’anno sono voluta rimanere a casa ed è stata la scelta migliore della mia vita.
A cura di Valeria Paglionico
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"Che fai a Capodanno?" è una delle domande che genera una certa ansia a qualsiasi età e alla quale ogni anno non si sa cosa rispondere. Puntualmente ci si ritrova in luoghi affollati in cui si viene strattonati in continuazione mentre si beve un drink, in piazze gelide ad ascoltare il cantante sconosciuto di turno che augura "Buon anno", in discoteche piene zeppe di persone che cercano a tutti i costi di rendere quella serata speciale, ubriacandosi e tornando in condizioni pietose con il trucco sbavato e i capelli arruffati alle 7 del mattino. Il risultato? Non appena si mette piede fuori casa, ci si pente di essere usciti e di essersi fatti trascinare a eventi deludenti solo per poter dire di aver cominciato il nuovo anno in modo spettacolare.

Quest'anno ho deciso di dire "no" alle convenzioni, ai locali affollati, al traffico impazzito, agli ubriachi molesti, agli abiti di paillettes, alle calze velate nonostante le temperature gelide: quest'anno sono voluta rimanere a casa ed è stata la scelta migliore della mia vita. Oggi, quando mi chiedono "Allora, che cosa hai fatto a Capodanno?", rispondo con orgoglio di essere andata a dormire poco dopo il brindisi condiviso con i miei familiari. Scelta triste secondo alcuni, scelta assolutamente da ripetere dal mio  punto di vista. Alla soglia dei 30 anni, mi sento una donna indipendente, realizzata, emancipata e, nonostante abbia una vita sociale abbastanza attiva, non ho sentito affatto il bisogno di uscire alle 2 di notte per trasformare la nottata in un'esperienza folle.

Non devo aspettare il 31 dicembre per tornare all'alba, per bere qualche bicchiere di troppo, per darmi ai tanto vaneggiati eccessi, per me ogni serata potrebbe trasformarsi in un potenziale Capodanno. Quante volte sono uscita nel corso dell'anno e sono tornata a casa felice, soddisfatta e (lo ammetto) anche brilla, semplicemente perché ero stata a delle serate davvero folli? A tutti quelli che non riescono a rinunciare alle convenzioni consiglio dunque di trovare il coraggio di "trasgredire", rimanendo a casa a Capodanno e raccontandolo con orgoglio nei giorni successivi: divertitevi e rendete le vostre serate speciali ogni giorno dell'anno, è la cosa più soddisfacente al mondo.

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Dopo aver conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere all'Università Orientale di Napoli, ho continuato gli studi al Dams di Roma Tre, avvicinandomi all'attività giornalistica grazie alla passione per il cinema e per lo spettacolo. Dopo aver collaborato con gli uffici stampa di festival cinematografici nazionali, sono diventata pubblicista nel 2015. 
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