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Castagne: proprietà benefiche, come consumarle e controindicazioni

Uno degli alimenti autunnali per eccellenza, gustoso e saporito: ma perché mangiare le castagne? I loro benefici sono innumerevoli, dal rinforzare le difese immunitarie a contrastare i radicali liberi. Ecco tutto quello che non sai sulle castagne.
A cura di Redazione Donna
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Le castagne (Castanea sativa) sono frutti tipicamente autunnali, un alimento ricco di nutrienti importanti per il nostro organismo: contengono vitamina C utile a rinforzare il sistema immunitario e a combattere l'azione dannosa dei radicali liberi, aiutano ad abbassare il colesterolo cattivo, grazie al contenuto di fibre, e rinforzano le ossa. Inoltre le castagne sono un ottimo alimento che può essere consumato anche da chi soffre di celiachia, grazie all'assenza di glutine. Ma vediamo perché fanno bene alla salute e come utilizzarle e conservarle.

Proprietà e benefici delle castagne

Ecco le principali proprietà benefiche che le castagne apportano al nostro organismo. Sono ricche di minerali: il magnesio aiuta a rinforzare i muscoli, lo zolfo è antisettico e disinfettante, il sodio è utile alla digestione e il magnesio aiuta la rigenerazione dei nervi. Grazie all'acido folico sono consigliate in caso di anemia, la cui assunzione è consigliata alla donne in gravidanza

Aiutano il sistema immunitario: grazie alla vitamina C rinforzano il sistema immunitario. Sono consigliate anche a chi soffre di stanchezza e chi ha bisogno di un effetto energizzante; grazie ai  minerali infatti, sono ottime da consumare dopo un influenza come ricostituente o durante un periodo di lavoro particolarmente stressante.

Benefiche per l'intestino: le castagne sono ricche di fibra alimentare, aiutando così a mantenere l'intestino regolare. Sono inoltre molto digeribili, ma solo se mangiate ben cotte. Svolgono inoltre un'attività prebiotica, favoriscono cioè la crescita della flora batterica nel nostro intestino, mantenendolo in salute.

Abbassano il colesterolo: la fibra alimentare limita l'assorbimento di colesterolo nell'intestino e aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo cattivo anche grazie ai grassi monoisaturi come Omega 3, Omega 6, acido oleico e acido palmitoleico.

Danno energia e rinforzano le ossa: ottimo alimento anche per chi fa sport perché, oltre a fornire energie, favorisce il lavoro dei muscoli e stimola la circolazione sanguigna. Inoltri sono utili in caso di astenia anche per riprendersi da periodi di convalescenza dopo l'influenza, soprattuto per anziani e bambini. All'interno della castagna sono presenti sali minerali dagli innumerevoli benefici: il potassio ad esempio rinforza i muscoli, lo zolfo rende più robuste le ossa mentre il ferro aiuta in caso di carenze o anemia.

Utili per il sistema nervoso: grazie a vitamina B e fosforo, le castagne contribuiscono al mantenimento dell'equilibrio nervoso. La vitamina E, invece, aiuta il benessere del nostro sistema nervoso, prevenendo malattie degenerative.

Proprietà antiossidanti: grazie alla vitamina C che aiuta a contrastare i radicali liberi e che è utile anche nella formazione di collagene, proteina fondamentale per mantenere i tessuti elastici, soprattutto della pelle.

Ottime in gravidanza: le castagne contengono vitamina B9, conosciuta anche come acido folico, elemento indispensabile per le donne in gravidanza, in quanto aiuta a proteggere il feto da eventuali malformazioni o patologie.

Alto potere saziante: le castagne contengono molti carboidrati, per questo sono ottime come alimento spezzafame, in quanto donano subito un senso di sazietà. Inoltre è un frutto che contiene pochi grassi ed è ricco di acqua, e il suo contenuto calorico non è tanto alto: 200 calorie ogni 100 gr di prodotto, per questo possono essere introdotte nella dieta, magari come spuntino, senza il timore di ingrassare.

Che differenza c'è tra castagne e marroni?

Le varietà di castagne presenti in Italia sono tante, la differenza principale però è quella tra castagne e marroni. Le castagne sono il frutto della pianta selvatica, conosciuta anche come "albero del pane". I marroni sono invece i frutti degli alberi coltivati e che hanno subito dei miglioramenti nel corso degli anni. Come riconoscerle? Di solito, se un riccio contiene due o tre frutti, si tratta di castagne mentre, se ne contiene uno solo, si tratta di marroni.

Come consumare e conservare le castagne

Tradizionalmente le castagne vengono utilizzate per preparare le caldarroste, che si preparano grazie al camino a legna o alla brace. Sul fuoco vengono arrostite in una padella bucherellata, in alternativa si possono preparare anche le castagne bollite, molto morbide e gustose, con le quali è possibile preparare anche una deliziosa crema di castagne oppure una purea per farcire le verdure ripiene.Vengono inoltre utilizzate per la preparazione di zuppe e non solo: il risotto alle castagne è una pietanza nutriente e dal sapore delicato, ideale per l'autunno. Dalle castagne essiccate, invece, si produce la farina di castagne che viene utilizzata per preparare il famoso castagnaccio, oltre che per la preparazione di torte e biscotti.

Le castagne possono essere conservate fresche anche per due mesi, se vengono lavate in acqua fredda per almeno 24 ore e asciugate. Si possono anche congelare arrostite e sbucciate. Se volete preparare della conserva dovete prevedere almeno il 60% di zucchero per conservarla a lungo, in quanto le castagne deperiscono facilmente.

Il modo più veloce per sbucciare le castagne è quello di farle bollire in acqua salata, aggiungendo, all'acqua di cottura un po' di olio di oliva. Sbucciatele ancora calde e la buccia verrà via in modo semplice e veloce.

Controindicazioni

A causa dell'alto contenuto di amido, le castagne possono risultare indigeste, se non vengono cotte bene. Se ne consiglia un uso moderato a chi soffre di obesità, diabete di tipo 2 e iperlipidemie, mentre se ne sconsiglia l'utilizzo a chi soffre di aerofagia, colite e patologie del fegato: l'alto contenuto di tannini fa sì che, se consumate in dosi eccessive, possano irritare la muscosa dell'intestino causando tossicità a livello epatico.

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