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Seni “canterini” per combattere il cancro: il video supera la censura sui social

Si chiama “Todos aman las tetas” ed è il video lanciato dall’associazione MACMA – Movimiento Ayuda Cáncer de Mama per sostenere le donne malate di cancro al seno. La cosa particolare è che si è raggirata la censura dei social mettendo delle bocche “canterine” al posto dei capezzoli.
A cura di Valeria Paglionico
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Facebook e i social media applicano delle regole molto rigide quando si parla di censura del seno femminile, tanto che anche le donne che sono sopravvissute al cancro sono considerate "scandalose" quando mettono in mostra i segni e le cicatrici lasciate dalla malattia per sensibilizzare l'opinione pubblica. Un'associazione argentina che finanzia la ricerca per combattere il tumore al seno chiamata MACMA – Movimiento Ayuda Cáncer de Mama è riuscita però ad aggirare le restrizioni e a parlare liberamente del problema attraverso un video caricato su YouTube.

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"Todos aman las tetas" inizia con una donna che indossa una vestaglia con i loghi di Facebook e Instagram e, una volta spogliatasi, mostra i suoi seni ma al posto dei capezzoli ci sono delle bocche che parlano e cantano. "I social continuano a censurare i capezzoli, anche nel caso in cui le immagini aumentano la consapevolezza sul cancro al seno. È ora di parlare più forte per combattere la censura", sono le prime parole pronunciate nella clip. A questo punto, vengono mostrate mammelle di ogni genere, forma, dimensione ed età, definite "morbide come caramelle alla crema o rigide come vasi di fiori".

L'obiettivo è lanciare una campagna per sostenere le persone affette da cancro, nella speranza che sempre più donne capiscano l'importanza di sottoporsi a controlli annuali. I dati non sono certo incoraggianti, visto che in media una su 8 si ritrova a combattere contro la malattia nel corso della propria vita. L'iniziativa sembra essere stata apprezzata dal pubblico del web, il video è stato visto più di 263.000 volte. La speranza è che l'opinione pubblica venga sensibilizzata, così da capire che anche una malattia grave come il cancro può essere sconfitta.

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