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“Sei morta per me”: il padre razzista contro la figlia che frequenta un ragazzo di colore

Anna Hayes è una giovane studente dell’Arkansas e, in occasione del ballo di fine anno, ha scoperto che il padre è razzista. Dopo aver postato su Facebook le foto in compagnia dell’amico di colore, ha ricevuto una serie di messaggi terribili dal papà, andato in bestia a causa della carnagione scura del ragazzo.
A cura di Valeria Paglionico
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Anna Hayes è una giovane studente di Lake Village, una piccola cittadina dell'Arkansas, frequenta l'ultimo anno di liceo e ha capito sulla propria pelle che il razzismo è un problema molto diffuso nella sua comunità. Ha vissuto con il padre quando era più piccola e, dopo il divorzio, si è trasferita a casa della mamma. Non avrebbe mai immaginato che il papà non era tollerante nei confronti delle persone di colore.

La settimana scorsa ha partecipato al ballo di fine anno e ha chiesto all'amico Phillip Freeman di essere il suo accompagnatore, l'unico inconveniente è che la pelle scura del giovane ha fatto infuriare il papà. "Era sempre stato apertamente razzista quando vivevo con lui ma non avevo mai capito cosa significasse esattamente. Quando sei un bambino, veci il mondo in modo differente", ha spiegato Anna. Dopo aver caricato su Facebook una foto in compagnia dell'amico, la ragazza ha ricevuto una serie di terribili messaggi dal padre.

"Mi ha detto che se fossi uscita con un ragazzo di colore sarei morta per lui. Non vuole venire alla mia laurea o pagarmi il college. Ha scritto ‘Vai a vivere con i neri' ", ha spiegato la ragazza, decisamente senza parole di fronte quella reazione assurda dell'uomo. Anna ha condiviso gli screenshot di quelle conversazioni sui social ma la cosa impressionante è che le persone dell'Arkansas non sono rimaste sorprese da quelle parole tanto dure perché il razzismo è particolarmente diffuso nei paesi a sud degli Stati Uniti. La speranza della ragazza è che presto non si sentano più storie simili. Secondo lei, per trasformare una cosa simile in realtà, ognuno di noi dovrebbe cominciare a combattere contro ogni forma di discriminazione.

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