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Scrivi che ti passa: Mari L. McCarthy ci spiega come fare

La scrittura può rivelarsi terapeutica? La blogger Mari L. McCarthy ci racconta la sua esperienza, rivelandoci come usare carta e penna per risolvere i piccoli problemi quotidiani.
A cura di Daniela Seclì
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Mari L. McCarthy è una nota blogger americana. La sua passione per la scrittura ha inizio 13 anni fa, da un’esperienza drammatica. Affetta da Sclerosi Multipla è costretta ad affrontare un peggioramento della sua malattia. La parte destra del suo corpo perde sensibilità, limitandola fortemente. Mari però decide di non darsi per vinta. Impugna carta e penna e prova ad imparare a scrivere con la mano sinistra. Quella che nasce come una necessità, si trasforma ben presto in un viaggio affascinante nei ricordi della sua infanzia. Più quegli episodi si riversano sui fogli di carta bianca, più vecchi limiti vengono superati e antiche paure combattute. In questa lunga intervista, Mari ci racconta la sua esperienza, fornendo preziosi consigli su come fare di carta e penna dei fidati alleati per affrontare i propri limiti e vivere felici.

DS: Quando hai iniziato a tenere un diario e come hai scoperto che poteva rivelarsi terapeutico?

Circa 13 anni fa, ho vissuto un peggioramento della Sclerosi Multipla, a causa del quale ho perso la sensibilità della parte destra del corpo e dunque anche molte sue funzioni. Non potendo più contare sulla mano destra, ho iniziato a cercare un modo per imparare a scrivere con quella sinistra. Un esperto di ipnosi, da cui mi recavo in quel periodo, mi consigliò di prendere l’abitudine di scrivere sul diario, ogni mattina. Decisi di farlo. Appena sveglia, mi sedevo alla scrivania e lasciavo che la penna imprimesse sulla pagina tutto ciò che mi passava per la testa. Scrivevo almeno tre pagine al giorno. Ho iniziato assecondando il flusso dei pensieri, ma entro poche settimane quell’esercizio non mi bastava più. Improvvisamente delle rime hanno iniziato a vagare per la mia mente, così ho iniziato a scrivere poesie. Non avevo mai scritto un componimento poetico prima di allora. Diverse settimane dopo ho iniziato a notare un grosso cambiamento nella mia scrittura, finalmente risultava leggibile pur usando la mano sinistra e intanto, in quelle ore trascorse con carta e penna alla mano, tanti ricordi riaffioravano alla mente. Nel corso delle mie scritture, ad esempio, mi sono ritrovata a ricordare una suora che alle elementari mi insegnò a scrivere con la mano destra perché, a suo dire, la mano sinistra era legata al diavolo. Insomma di lì a poco ho iniziato a ricordare stralci di scene della mia infanzia. Scrivere mi aiutava a ricordare il mio passato e a liberarmi dai pensieri negativi che mi portavo dietro da tanto tempo.

DS: Quali sono, a tuo parere, i vantaggi più immediati che chiunque può ottenere tenendo un diario?

Scrivere un diario sposta l’attenzione dalla testa al corpo. In genere trascorriamo la maggior parte della nostra esistenza pensando, analizzando e preoccupandoci di tutto. Usiamo, così, solo una piccola parte del nostro cervello. Tenere un diario ci aiuta ad usare la parte destra, la parte creativa del cervello, e a tirar fuori l’intuito e il talento che è presente in ciascuno di noi. Tornando al mio caso personale, ho trovato molto utile scrivere per affrontare e risolvere blocchi psicologici, che io stessa ho creato nel tempo. Più scrivevo, più mi sentivo rigenerata. Un foglio bianco su cui riversare i propri pensieri, può aiutarci a comprendere da dove provengono e quali sensazioni generano. Scrivere diventa un mezzo per essere consapevoli della nostra forza e creare la vita che NOI vogliamo e non quella che accettiamo solo per assecondare le aspettative di altre persone.

DS: In un mondo dominato dalla tecnologia, perché consigli di scrivere a mano?

Preferisco di gran lunga usare carta e penna. Il gesto di far scorrere la penna sul foglio e lasciare che le parole prendano vita sullo sfondo bianco, permette al cervello di concentrarsi su ciò che si sta facendo e non essere rapito da altri pensieri. E’ più semplice, così, connettersi con il proprio mondo interiore, con la propria anima e la propria vera essenza. Scrivere al computer di sicuro è un ottimo mezzo per ridurre lo stress, ma non è “terapeutico”. Non credo sia efficace quando l’obiettivo è usare la scrittura per affrontare le nostre paure, o per fare una scelta importante oppure per cambiare dei comportamenti limitanti.

DS: Se la prima volta che ci ritroviamo davanti alla pagina bianca, non sapessimo cosa scrivere, come potremmo iniziare il nostro viaggio?

Fate un paio di respiri profondi, dite al “piccolo critico” che alberga dentro di voi di fare silenzio e iniziate a scrivere. Tenete la penna sulla pagina fino a che vi farà piacere. Sono innumerevoli le volte in cui ho iniziato scrivendo la frase “non so cosa scrivere” e poi sono sgorgati migliaia di pensieri. Provate anche voi, se non sapete come cominciare. Iniziate da quella frase e continuate a trascriverla fino a quando non verrà fuori il messaggio di cui davvero avrete bisogno. Vi posso assicurare che non occorrerà molto tempo prima che arrivi l’ispirazione.

DS: Nel tuo blog sostieni che dovremmo chiedere consiglio al nostro diario. Cosa intendi dire?

I nostri diari sono saggi, come Yoda di Star Wars. Possiamo sempre andare da loro e fare una chiacchierata, porre delle domande, chiedere il loro aiuto e così via. Il nostro diario è come un miglior amico, che ci ascolterà attentamente. Alla base di questa mia certezza, c’è la consapevolezza che ognuno in fondo sappia cosa è meglio per sé, solo che a volte è difficile accettare la risposta. Ricordo il caso di una ragazza che aveva concluso da poco una relazione decennale. Soffriva tanto e cercava in ogni modo di recuperare il rapporto con il suo partner. Stranamente, però, ogni volta che si sedeva a scrivere il suo diario, le pagine si riempivano di episodi dolorosi, offese e tradimenti sopportati pur di tenere in piedi quella storia. Potrei dire che il suo diario era abbastanza saggio da comprendere che lui non era l’uomo giusto per lei. In realtà lei sapeva già perfettamente di doverlo lasciare andare, ma era terrorizzata dall’inizio di una nuova vita, senza di lui.

DS: Prima di lasciarci rivelaci un segreto: qual è l’esercizio che usi di più, per mettere ordine nella tua vita e placare la mente?

In effetti c'è un esercizio che uso davvero molto spesso. Consiste nello scrivere una domanda, come ad esempio “Qual è il prossimo passo che dovrei fare nella mia vita?”. Medito, poi, sulla domanda per 5 minuti e infine torno al mio diario e scrivo, scrivo, scrivo, fino a che la risposta non compare, lì dinanzi a me!

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