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“Ringxiety”, l’ansia da smartphone diventa una patologia medica riconosciuta

Si chiama “ringxiety” ed è un disturbo psico-acustico che porta coloro che ne soffrono ad avvertire il suono del cellulare anche quando non sta squillando. Viene definita infatti anche “ansia da squillo” ed è uno dei problemi creati dall’uso eccessivo della tecnologia nella vita quotidiana.
A cura di Valeria Paglionico
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Lo smartphone ha ormai pervaso ogni aspetto della nostra vita, tanto che sarebbe molto difficile passare un’intera giornata senza l’impulso irrefrenabile di controllare i messaggi, le notifiche e i like ricevuti sui social. Se un mese fa si era parlato di “Sindrome da Vibrazione Fantasma”, oggi negli Stati Uniti un disturbo simile è diventato ufficialmente una patologia medica.

E' stata chiamata "ringxiety", è conosciuta anche come “ansia da squillo” ed è un fenomeno psico-acustico che porta coloro che ne soffrono ad avvertire la suoneria o la vibrazione del proprio cellulare anche quando non ha squillato affatto. Daniel Kruger e Jaikob Djerf dell'università del Michigan sono i due ricercatori che hanno realizzato lo studio. Hanno analizzato i comportamenti di un campione di utenti di smartphone ed i risultati sono stati chiari. Nell’80% dei casi questi ultimi hanno sentito suonare o vibrare il telefono anche quando non era successo assolutamente nulla. Il suono di un cellulare è fra i mille e i 6mila Hertz, una frequenza alla quale l'orecchio umano è più sensibile.

E' proprio per questo che tutti riescono a percepire il tanto desiderato squillo anche quando lo smartphone è sotterrato nella borsa o in tasca. Secondo lo psicologo americano Larry Rosen, la "ringxiety" può essere ufficialmente inserita tra i problemi psicologici creati dall'uso eccessivo della tecnologia nella vita quotidiana. L’abuso di apparecchi elettronici come cellulari, pc e tablet sta cominciando a mostrare i primi effetti sulla psiche e sul corpo di coloro che ne sono diventati praticamente ossessionati.

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