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Post-parto cesareo: tutto quello che c’è da sapere

Il parto cesareo è l’intervento chirurgico che permette l’estrazione del neonato attraverso un’incisione praticata nelle pareti addominale e uterina. Non tutte però sanno come affrontare il periodo successivo al parto. Ecco quali sono le domande che più si pongono le neomamme.
A cura di Valeria Paglionico
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Il parto cesareo è l’intervento chirurgico che permette l’estrazione del neonato attraverso un’incisione praticata nelle pareti addominale e uterina. Anche se ormai è un’operazione sempre più diffusa e richiesta poiché evita che le donne sentano i dolori del travaglio, programmando la nascita del piccolo in un giorno specifico, in poche sanno come affrontare nel modo giusto il post-parto cesareo. Anche se è molto simile al post partum naturale, espone le neomamma ad una serie di dubbi e domande.

Dolori post-cesareo: è normale?

Provare dei dolori all’utero dopo un qualsiasi parto è assolutamente naturale poiché quest’ultimo “lavora” per tornare alle sue dimensioni originali. Sono più leggeri dopo il primo parto, più intensi in quelli successivi, tanto che si parla di “morsi uterini”. in un parto cesareo, inoltre, si aggiungono i dolori dell’incisione. Essendo un’intervento vero e proprio, richiede l’utilizzo dei punti che, nei giorni successivi, dovranno essere curati come una qualsiasi altra ferita. E’ il medico, però, a stabilire i farmaci e gli antidolorifici da assumere, a seconda del dolore percepito e delle richieste della neomamma. Solitamente, la ferita non dà problemi e la medicazione viene rimossa in circa due giorni, così da favorire la rimarginazione. In alcuni casi, per i punti di sutura si utilizzano dei fili assorbenti che non richiedono la rimozione. In ogni caso, i dolori all’utero non persistono anche quando si ritorna a casa. In caso contrario, sarebbe meglio chiedere un consulto medico.

Aderenze post-cesareo: cosa sono?

Quando ci si sottopone ad un intervento nella zona addominale, è elevato il rischio di andare incontro ad aderenze, cioè a zone di tessuto “incollate” che si formano tra gli organi addominali. Di solito non provocano sintomi o problemi, ma in alcuni casi possono provocare dolore pelvico cronico, ostruzioni intestinali o, peggio, infertilità. Per diagnosticare un problema simile, è necessario ricorrere a radiografie o ecografie e l’unica soluzione per risolverlo è sottoporsi ad un intervento chirurgico. In caso di fastidi alla zona in cui si è avuto il taglio cesareo, anche dopo molti mesi dal parto, è necessario rivolgersi ad un esperto.

Si hanno perdite ematiche dopo il parto cesareo?

Anche dopo un parto cesareo si hanno delle perdite ematiche, chiamate lochiazioni. Sono lievi nei primi giorni ma di un colore rosso vivo, per poi diventare rosate ed infine giallognole. Durano circa 30-40 giorni, proprio come accade in seguito ad un parto naturale, ma sono assolutamente fisiologiche, dunque non richiedono un controllo medico, a meno che non siano particolarmente abbondanti.

E' utile utilizzare la panciera?

Molti medici consigliano di utilizzare la panciera o la fascia addominale nei giorni successivi all’intervento. Non è obbligatorio ma aiuta ad alleviare la tensione muscolare nella zona operata e a tenere ravvicinati i margini dell’incisione, riducendo così la probabilità di rimanere con grosse cicatrici. Inoltre, quando si sta in piedi, dà una sensazione di protezione e di sollievo al dolore. Può essere utilizzata per una decina di giorni, togliendolo quando bisogna sedersi o stendersi a letto. L’unico caso in cui è assolutamente necessario indossarla è quando c’è stata un’incisione longitudinale. quando la donna sta in piedi, può esserle utile indossare una fascia addominale a livello della sutura: aiuta ad alleviare la tensione sulla muscolatura addominale e a tenere ravvicinati i margini dell’incisione. In più, dà alle pazienti una sensazione di maggior protezione e sostegno e un po’ di sollievo al dolore.

Si possono avere rapporti sessuali dopo il parto cesareo?

In seguito ad un parto cesareo, è consigliabile evitare i rapporti sessuali almeno per sei settimane, visto che la ferita potrebbe provocare fastidi e dolori. In questo periodo di “stasi”, non è necessario evitare ogni forma di intimità, ci si può tranquillamente dedicare al partner, l’importante è che non ci sia la penetrazione.

Come eliminare la pancia gonfia post-cesareo?

La gravidanza cambia completamente il corpo di una donna, dilatando i tessuti e i muscoli che devono predisporsi ad accogliere il feto, ed è normale che, subito dopo il parto sia naturale che cesareo, si abbia la pancia gonfia e priva di tono. L’unica cosa che si può fare nel post-partum per tornare alla “normalità” è riacquistare la sua funzionalità basale, anche se molto spesso si va incontro a ritenzione idrica, accumulo di grasso sottocutaneo e fisiologico, difficile da debellare. Può essere seguita una dieta sana, fatta di cibi semplici e facilmente digeribili, si può utilizzare la panciera e una crema elasticizzante e, a partire da 30 giorni dopo il parto, ricominciare anche a praticare attività fisica.

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