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Perdono: perché è importante perdonare

Perdonare fa bene alla salute, permette di vivere la vita più serenamente e di lasciarsi il passato alle spalle. Ma è sempre possibile perdonare? Scopriamolo insieme!
A cura di Valeria Paglionico
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Perdonare è forse tra le cose più difficili da fare: mettere da parte il rancore e il risentimento anche quando ci sembra impossibile. È qualcosa che ci viene insegnato fin da piccoli, perché è solo attraverso il perdono che riusciamo a stare meglio e a liberare l'anima. Al contrario, l'odio e il risentimento ci incatenano: alla fine chi sbaglia può liberarsi dalla colpa commessa e migliorarsi. Ma qual è l‘importanza del perdono? Inoltre, è sempre giusto perdonare? Scopriamolo insieme.

Importanza del perdono: perché bisogna perdonare

Vediamo prima quali sono i benefici che il perdono può apportarci e cerchiamo di capirne l'importanza.

Un modo per ritrovare la pace interiore

Perdonare dona un senso di pace interiore, è come chiudere il conto con qualcosa che ci ha ferito e ci permette anche di scoprire una parte di noi che non conoscevamo. Il perdono è quindi anche espressione di libertà e ci aiuta a capire i nostri limiti. Perdonare è legato a valori positivi come l'altruismo, la gratitudine, la speranza, tutte cose che ci permettono di guardare avanti con ottimismo e con un maggiore senso di liberazione.

Porta ad un benessere fisico

L'odio e il rancore compromettono anche il nostro stato di salute: aumentano i livelli di stress, la pressione del sangue e favoriscono la comparsa di ulcera, gastrite e colite. Non perdonare fa quindi male anche dal punto di vista fisico, oltre che psichico. Vivere portando rancore verso una persona è quindi uno spreco di salute mentre perdonare aiuta anche il nostro benessere fisico.

È un gesto importante che richiede tempo

Seppur vero che perdonare faccia bene, c'è bisogno che il perdono sia qualcosa di ben ponderato, richiede tempo. Abbiamo infatti bisogno di accogliere questo sentimento dentro di noi, senza agire d'impulso e senza fretta, se vogliamo che il perdono sia veramente liberatorio

Perdono dopo un tradimento: perdonare non significa sopportare

Chi ci è passato sa quanto sia difficile superare un tradimento e soprattutto perdonarlo. Un evento del genere può scatenare diverse reazioni ma, se si decide di perdonare e di restare con la persona che ci ha tradito, allora bisogna trovare un modo per elaborare l'evento. Se ciò non avviene, con il tempo aumenterà la sofferenza e il rapporto ne uscirà inevitabilmente logorato.

Se continuiamo a controllare il partner, per paura di altre scappatelle, vuol dire che in realtà non abbiamo perdonato o che si trattava solo di un perdono momentaneo, apparente. In realtà quel tradimento non è stato elaborato e soprattutto non abbiamo più fiducia nel partner e ciò ostacolerebbe qualsiasi progetto di coppia. A questo punto sarebbe meglio rivolgere attenzioni verso se stessi, piuttosto che verso il partner, in modo da comprendere quali sono i propri sentimenti e capire cos'è che desideriamo nel profondo. Questo è l'unico modo per perdonare davvero il tradimento, che si decida o meno di continuare la relazione.

È sempre giusto perdonare?

E se tutte le virtù del perdono fossero messe in discussione? In merito ci sono alcune ricerche, in particolare quelle dello psicologo americano Jim McNulty secondo il quale il perdono porterebbe solo benefici apparenti.

Secondo lo studioso americano perdonare incoraggerebbe l'altro a perpetrare i suoi comportamenti sbagliati nei nostri confronti e contribuirebbe a deresponsabilizzare i colpevoli. Perdonare chi ci ha fatto soffrire non incentiva al cambiamento, ciò soprattutto all'interno della coppia. Come abbiamo già anticipato, poi, è sbagliato perdonare troppo in fretta perché ciò non permette alla ferita di guarire: per questo, dopo un'iniziale benessere, si comincia a stare peggio. Bisogna far capire all'altra persona cosa ci ha ferito del suo comportamento e rendersi conto se è disposta a non commettere più quegli stessi errori. Bisogna perdonare nel momento in cui si capisce che il nostro perdono, visto come un reale "dono", sia apprezzato.

Cosa fare allora se il partner o una persona cara ci tradisce o ci fa del male? Il perdono presuppone il pentimento da parte di chi ci ha ferito, un pentimento sentito e sincero. C'è bisogno che il perdono venga chiesto, ancor prima che accordato: nel momento in cui il colpevole fa questa richiesta, possiamo decidere di perdonarlo.

È importante quindi che la persona che riceve il perdono faccia in modo di meritarselo, per questo motivo non si può perdonare sempre. La volontà di fare del male, ad esempio, non può essere perdonata.

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