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“Ogni corpo è bello”: donne curvy e disabili in lingerie per la campagna social (FOTO)

Jes Baker è una blogger che ha deciso di creare una campagna social chiamata #EmpowerAllBodies. Il suo obiettivo è dare spazio alle donne con la cellulite, alle transgender e a quelle non più giovani, solitamente emarginate dal mondo della moda. In questo modo, mostra che anche loro possono diventare protagoniste delle copertine pubblicitarie.
A cura di Valeria Paglionico
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Ricordate la campagna virale di Lane Bryant #ImNoAngel? Si trattava di una provocazione alla pubblicità di Victoria’s Secret, “The Perfect Body”, che intendeva sottolineare la bellezza e la sensualità delle donne plus-size. Se da un lato la campagna pubblicitaria ha ottenuto un grandissimo successo, dall’altro molti utenti del web non hanno potuto fare a meno di criticare l’iniziativa. Jes Baker, blogger ed attivista, è una delle tante che proprio non ha apprezzato gli annunci del marchio di lingerie.

Il motivo? Gli indumenti non sarebbero davvero per ogni tipo di donna poiché nelle foto si mostrano sempre dei corpi “a clessidra”, con un girovita molto piccolo rispetto ai fianchi. Nonostante le donne fotografate siano curvy, sono dei modelli di bellezza “tradizionali” che non rispecchierebbero la realtà. La donna ha dunque scritto una lettera a Lane Bryant, in cui ha spiegato: "Non si può rappresentare davvero ogni tipo di corpo quando si dispone solo di sei modelle. Si poteva fare qualcosa di meglio". Per dimostrarlo, Jes ha deciso di creare la sua campagna social, chiamata #EmpowerAllBodies, che mira a coinvolgere anche i corpi che solitamente non si vedono in copertina.

Donne con la cellulite e con le smagliature, disabili, transgender e “non più giovani” sono le protagoniste dei suoi scatti. Nonostante tradizionalmente tutte queste donne non vengano considerate degne di occupare dei posti in prima linea nel mondo della moda, Jes intende incoraggiarle a sentirsi sexy. Ovviamente, non potevano mancare le critiche a #EmpowerAllBodies. In molti infatti hanno manifestato il loro dissenso poiché ancora una volta non sarebbero stati rappresentati tutti i tipi di donna e sarebbe stato trasmesso un ideale lontano dalla realtà.

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