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Non taglia il cordone ombelicale dopo il parto, così si sente più legata al figlio

Adele Allen è mamma di due bambini ed ha raccontato la sua esperienza con il “Lotus Birth”, una tipologia di parto senza il taglio del cordone ombelicale, con cui si lascia il piccolo attaccato alla placenta. Secondo lei, gli effetti positivi sarebbero moltissimi, ma gli esperti non condividono.
A cura di Valeria Paglionico
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Adele Allen è mamma di due figli, viene da Brigton ed è blogger di Mom.Me, un sito su cui dà consigli alle future madri. Di recente, le sue dichiarazioni hanno fatto molto discutere. Ha infatti affermato che dopo entrambi i parti si è rifiutata di tagliare il cordone e di eliminare la placenta ed ha aspettato che cadessero da sole, cosa avvenuta circa 6 giorni dopo la nascita. Questo metodo viene chiamato “Lotus Birth” e viene considerato il modo più dolce e rispettoso per introdurre il neonato alla vita.

Il neonato resta infatti attaccato alla placenta della mamma e se ne distacca solo quando il loro rapporto è davvero concluso. Il contatto prolungato dovrebbe consentire ai piccoli di ricevere tutto il preziosissimo sangue placentare, importante per rafforzare il sistema immunitario. Adele ha fatto questa scelta in modo istintivo e la cosa le ha permesso di rimanere in contatto con i suoi figli anche al termine dei 9 mesi di gravidanza, ma anche di affrontare il periodo del post-parto in modo più rilassato.

Nonostante la sua esperienza positiva, gli ostetrici ed i ginecologi del British Royal College sconsigliano questa pratica poiché metterebbe a rischio infezione e non avrebbe alcun tipo di effetto positivo sulla salute del bimbo, visto che, una volta uscito dal grembo materno, cessa la circolazione di sostanze nutritive nel cordone ombelicale. Nonostante ciò, Adele è ancora convinta che le possibilità di mettere a rischio il piccolo siano praticamente pari a zero e che il metodo lotus birth sia l’unico efficace per istaurare un rapporto profondo con lui fin dal primo momento.

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