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“Non dite ai vostri figli che sono belli, lodateli per le loro capacità”

Il ministro inglese per le Pari Opportunità Jo Swinson ha lanciato un appello a tutti i genitori che hanno l’abitudine di lodare i propri figli perché di bell’aspetto piuttosto che per le loro capacità intellettive o pratiche, sottolineando l’importanza di porre l’accento su doti che possano rinforzare la loro autostima e fargli vivere meglio il rapporto con il loro aspetto fisico.
A cura di Eleonora D'Amore
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Madri e padri che lodano i loro figli e figlie perché indossano un bel vestito o perché hanno dei bei capelli rischiano di far capire ai bambini che l'aspetto esteriore sia la cosa più importante per avere successo nella vita, ha detto il ministro inglese per le Pari Opportunità Jo Swinson (33 anni, sposata ma senza prole). Sarebbe più opportuno, invece, che i bambini siano lodati per il completamento delle attività o per la loro capacità di essere curiosi. In un'intervista con il Daily Telegraph, la sig.ra Swinson ha anche suggerito che le madri dovrebbero stare molto attente al modo in cui parlano del loro stesso corpo di fronte ai bambini. Il messaggio della "ministra" si inserisce in una campagna del governo chiamata "body confidence", che mira a isolare immagini positive e negative dei corpi nei mezzi di comunicazione e a trovare il modo di costruire l'autostima tra i giovani.

Alla domanda su cosa i genitori potrebbero dire ai loro figli per migliorare la fiducia in se stessi, ha risposto: "In qualità di zia so che si cade nella trappola di rivolgersi a tua nipote dicendo: ‘sei bellissima' – perché naturalmente tutti i bambini sono bellissimi – ma se il messaggio che ricevono è che è l’unica cosa che conti davvero, diventa riduttivo in termini di positività farglielo ascoltare". Ms. Swinson suggerisce, invece, che "lodarli per la loro abilità nel fare un puzzle, per la loro curiosità nel fare domande e per tutta una serie di cose" è più appropriato rispetto al commentare il loro modo di apparire.

Secondo le statistiche citate dal ministro, un bambino su quattro di età compresa tra i 10 a 15 anni non è soddisfatto del suo aspetto fisico e il 72% delle ragazze presta troppa attenzione al modo in cui le celebrità femminili si impongono attraverso i media. "Non è come dire che l'aspetto non conta niente", ha aggiunto "Se stai andando ad un colloquio, vestirai in modo elegante ed è giusto, purché diventi l’ultima cosa a cui badare, soprattutto se ci sono persone che non andranno a scuola a meno che non hanno messo il loro make-up, o non usciranno di casa se ​​non hanno speso due ore a prepararsi".

Per i padri, invece, il discorso può essere orientato maggiormente riguardo "ciò che dicono delle donne davanti a loro figlie, su come vengono giudicate e se vengono etichettate con commenti inappropriati che suggeriscono che il loro valore  sia insito solo nel modo in cui appaiono".

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