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Massimo Giorgetti lascia la direzione creativa di Emilio Pucci

Massimo Giorgetti, direttore creativo del brand Emilio Pucci, ha annunciato che lascerà il marchio a partire da Aprile 2017. La decisione è stata presa di comune accordo con la Maison che attualmente è alla ricerca di un nuovo stilista.
A cura di Valeria Paglionico
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Massimo Giorgetti, direttore creativo di Emilio Pucci, ha annunciato che lascerà la Maison a partire da Aprile 2017. Era già da tempo che si parlava della fine della collaborazione tra Giorgetti ed Emilio Pucci ma solo oggi è arrivata la conferma ufficiale. Secondo i rumors, lo stilista avrebbe voluto lasciare la Maison alla scadenza del contratto triennale, prevista per aprile 2018, ma è stato lui stesso ad aver sempre smentito le voci di corridoio.

A quanto pare, però, ha cambiato idea e ha deciso addirittura di anticipare la data del suo addio. Nel comunica stampa in cui ha dato la notizia, lo stilista ha dichiarato:

Collaborare con un marchio come Emilio Pucci, uno dei più rappresentativi e storici marchi nel panorama della moda è stata un’esperienza di grande ispirazione, che ha contribuito alla mia crescita professionale. Oggi il mio brand ha sempre più bisogno di tutta la mia attenzione e di tutte le mie energie. Ringrazio Laudomia Pucci, il Gruppo LVMH, Mauro Grimaldi e tutto il team di Emilio Pucci, per avermi supportato in questa bella avventura. 

Il fondatore di Msgm era stato nominato direttore creativo della casa di moda nel 2015 e aveva fatto il suo debutto alla Milano Fashion Week del settembre dello stesso anno. Grazie a lui, il brand Emilio Pucci è riuscito a essere rilanciato sul mercato e ad avere una svolta di stile, proponendo capi molto più moderni e divertenti rispetto al passato. La Maison, dopo aver cambiato sei designer in 17 anni, partendo da Julio Espada, Christian Lacroix, Matthew Williamson, fino ad arrivare a Peter Dundas e a Giorgetti, sarebbe ora alla ricerca di un nuovo candidato.

Per la casa di moda toscana sarebbe un periodo molto delicato, visto che, dopo aver trasferito i suoi uffici commerciali e creativi dalla storica sede fiorentina a Milano, sarebbe stata sommersa dalle critiche poiché la scelta è stata considerata una forma di "tradimento" nei confronti delle sue origini. Come se non bastasse, negli ultimi tempi soffrirebbe di una flessione delle vendite wholesale.

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