1.220 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Madre Teresa di Calcutta: una vita dedicata agli ultimi

Domenica 4 settembre alle 10.30, a meno di 20 anni dalla sua morte, Madre Teresa di Calcutta sarà proclamata santa da Papa Francesco in piazza San Pietro. L’amatissima suora albanese ha deciso di dedicare la sua vita alla cura dei poveri e degli ammalati in India.
A cura di Valeria Paglionico
1.220 CONDIVISIONI

Domenica 4 settembre alle 10.30, a meno di 20 anni dalla sua morte, Madre Teresa di Calcutta sarà proclamata santa da Papa Francesco in piazza San Pietro, durante la solenne messa in occasione del Giubileo degli operatori e dei volontari della misericordia. In pochi, però, conoscono la storia dell'amatissima suora albanese che ha deciso di dedicare la sua vita alla cura dei poveri e degli ammalati in India.

Immagine

Le origini di Madre Teresa di Calcutta

E' nata il 26 agosto del 1910 a Skopje, il suo nome all'anagrafe è Anjezë Gonxhe Bojaxhiu e, dopo essere rimasta orfana all'età di 8 anni, si è trovata in gravi difficoltà economiche. Fin dall'infanzia, ha partecipato alle attività della parrocchia del Sacro Cuore di Skopje ed è stato proprio qui che ha cominciato a conoscere l'India tramite le lettere di missionari gesuiti attivi nel Bengala. A 18 anni ha preso i voti, entrando come aspirante nelle Suore di Loreto, note per svolgere attività missionarie proprio in India. Dopo un primo colloquio a Parigi,è stata inviata a Dublino per imparare l'inglese per poi raggiungere Darjeeling, alle pendici dell'Himalaya. Nel 1931, ha preso i voti temporanei, divenuti poi perpetui nel 1937, e ha assunto il nome di Madre Teresa, ispirandosi a santa Teresa di Lisieux. E' stato a questo punto che ha raggiunto Calcutta, dove ha vissuto per 17 anni, lavorando prima come insegnante di storia e geografia, poi come direttrice presso il collegio cattolico di Saint Mary's High School del sobborgo di Entally. Durante gli anni della guerra, Madre Teresa ha aiutato gli orfani e i bambini abbandonati, rimanendo paralizzata di fronte quella incredibile devastazione. E' stato in quel momento che ha avuto la "chiamata nella chiamata": il Signore le ha chiesto di rinunciare alla vita tranquilla all'interno della congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i poveri.

La missione a Calcutta

Lasciato il convento, Madre Teresa ha dato inizio alla sua missione a Calcutta nel 1948, circondandosi di volontari che assistevano con lei i bambini poveri. Insieme a una ex allieva, nel 1950 ha poi creato una piccola comunità, la congregazione delle Missionarie della carità, la cui missione era prendersi cura dei "più poveri dei poveri" e di tutti quelli che non si sentivano amati e curati dalla società. La loro divisa era un sari bianco a strisce azzurre, il più economico tra quelli in vendita e caratterizzato dai colori della casta degli intoccabili, la più povera dell'India. Presto, il numero di persone che desideravano seguire l'esempio di Madre Teresa è cresciuto, tanto che lo stesso pontefice Giovanni Paolo II ha finanziato la creazioni di nuove sedi del suo ordine in tutto il mondo. Anche le attività delle Missionarie sono state ampliate, comprendendo il reinserimento lavorativo delle persone guarite, l'assistenza ai bambini abbandonati e ai lebbrosi. Grazie all'ordine da lei creato, aperto a persone di tutte le religioni e le denominazioni, Madre Teresa è diventata nota in tutto il mondo, nonché un esempio di misericordia.

Madre Teresa di Calcutta: una vita dedicata agli ultimi

Madre Teresa di Calcutta ha dedicato tutta la sua vita ai poveri, degni di essere trattati con rispetto come ogni altra persona. Ha stretto amicizia con papa Giovanni Paolo II, che ha sempre appoggiato le sue iniziative, e ha ottenuto il Premio Nobel per la Pace nel 1979. Sono stati i problemi di salute ad allontanarla dall'Ordine e a portarla alla morte il 5 settembre del 1997 all'età di 87 anni. Il 17 dicembre 2015 papa Francesco ha promulgato il decreto circa il miracolo attribuito all'intercessione della beata Teresa di Calcutta, che il prossimo 4 settembre diventerà santa. La suora albanese verrà per sempre ricordata come il simbolo di chi dedica la vita agli ultimi, ai malati, ai poveri, ai moribondi e agli emarginati.

1.220 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views