Le italiane tornano a fare le colf: sono aumentate del 4,3% nell’ultimo anno

La crisi economica, che ha colpito il nostro paese ormai da anni, ha coinvolto anche le famiglie più benestanti. Se un tempo ci si poteva permettere una colf, alla quale venivano affidate tutte le faccende domestiche, oggi c’è un’inversione di tendenza e sono sempre di più le donne italiane che si ritrovano costrette a fare le colf per lavoro. I dati Inps parlano chiaro: nel 2014 i domestici erano 898.489 con una riduzione del 5,8% rispetto al 2013. Allo stesso tempo, però, sono aumentate del 4,3% le italiane che hanno dovuto ripiegare su un lavoro simile, solitamente affidato agli stranieri, semplicemente per riuscire a sostenere le spese familiari.

Calabria e Campania sono le regioni dove i colf stranieri sono maggiormente diminuiti rispetto agli anni passati, lasciando il posto alle persone di nazionalità italiana. In particolare, sono le donne a rappresentare la stragrande maggioranza della categoria con l'87% del totale. I lavoratori domestici maschi sono invece diminuiti in modo consistente,  dai 212.441 del 2009 ai 117.037 del 2014.

I collaboratori domestici si dividono in due categorie, le colf, che sono il 59,5% del totale, e le badanti che assorbono il 40,5% del mercato. Inoltre, è un lavoro che viene scelto dalle persone mature: in prevalenza di tratta di uomini e donne tra i 45 e i 49, solo nel 2,7% dei casi sono degli under 25. Naturalmente, i dati fanno riferimento ai domestici che hanno versato contributi all'Inps, ma non di rado le colf e le badanti accettano anche delle collaborazioni a nero pur di lavorare e di arrotondare il proprio stipendio.