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Lavoro part-time per crescere i figli: cresce il numero di papà che vuole restare a casa

Il concetto di famiglia tradizionale è ormai cambiato e sempre più uomini sono disposti a prendere un congedo sul posto di lavoro pur di passare del tempo in famiglia. Ecco per quale motivo non vogliono più ricoprire solo il ruolo dei capofamiglia.
A cura di Valeria Paglionico
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Dopo l’annuncio fatto da Mark Zuckerberg, l’inventore di Facebook, che ha deciso di ritirarsi due mesi per trascorrere più tempo con la figlia, sono moltissimi coloro che stanno prendendo il suo esempio e che stanno richiedendo il congedo di paternità. Si tratta di un periodo di pausa lavorativa, in cui si continua ad essere pagati, pur non recandosi in ufficio, praticamente come succede alle donne subito dopo aver concepito il bambino.

In questo modo, anche gli uomini riescono a godersi nel modo migliore la gioia di essere diventati genitori e, allo stesso tempo, possono anche dare un notevole aiuto in casa alle proprie mogli tra faccende domestiche, pannolini e pappette. Secondo i dati raccolti dall'Ufficio Nazionale di Statistica, circa un milione di uomini ogni anno chiedono un orario part-time sul posto di lavoro, così da poter bilanciare perfettamente impegni professionali e vita familiare. Rispetto al 1992, questi numeri sono triplicati, segno che il concetto di famiglia si è evoluto in soli 20 anni e sono rimaste pochissime le famiglie tradizionali.

In questo modo, si dimostra che la cura della famiglia e dei piccoli non è un compito riservato esclusivamente alle donne. Anche se essere il “capofamiglia” è ancora una cosa importante per i papà, questi ultimi stanno cominciando a ricoprire più ruoli pur di trascorrere del tempo con i piccoli, cosa che non avveniva assolutamente in passato. Di fronte all’aumento delle famiglie monoparentali e delle relazioni omosessuali, sia i genitori che i figli non ricoprono più i ruoli tradizionali e lentamente si stanno adeguando a questi cambiamenti.

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