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Lapidazione utilizzata per una pubblicità di un marchio di moda, è scandalo

Una donna lapidata si salva solo grazie ad una t-shirt. Ecco lo spot shock di un’azienda di moda italiana che sta creando scalpore.
A cura di Redazione Donna
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Sembra che ultimamente la violenza sulle donne sia un argomento talmente caldo che marchi di moda, riviste e fotografi scelgano di utilizzare immagini talmente forti da risultare eccessive, immagini scioccanti che fanno discutere. Solo qualche settimana fa a creare scalpore in tutto il mondo è stato un servizio di moda, realizzato da un fotografo indiano di Mumbai: nelle immagini veniva raffigurato lo stupro di una donna all'interno di un autobus.

Ora arrivano lo sconvolgenti immagini di un commercial video realizzato dal marchio Pakkiano, un'azienda di Motta di Livenza (Treviso) che produce abbigliamento, la quale per far parlare di sè ha ben pensato di girare uno spot in cui appare una donna con chador che sta per essere lapidata da un gruppo di uomini musulmani. La protagonista femminile del breve video si salva soltanto grazie al messaggio riportato sulla sua T-Shirt, ovvero "Sono ancora vergine".

Lo spot shock ha sollevato una serie di polemiche e scatenato le ire delle associazioni femministe. Sono poi scattate le proteste agguerrite delle consigliere comunali del Partito Democratico di Torino che hanno rivelato la loro intenzione di sporgere denuncia allo Iap, l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. La protesta non si è fermata qui, infatti hanno invitato il pubblico a boicottare i prodotti dell'azienda incriminata, la quale si è giustificata affermando di aver semplicemente voluto lanciare un messaggio forte per scuotere gli animi.

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