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L’anello ritrovato ad Auschwitz: è sfuggito alle barbarie naziste

Nel museo realizzato in quello che è stato il campo di concentramento di Auschwitz, è stato trovato un anello appartenuto ad una deportata. Era nascosto nel doppio fondo di una tazza ed è così riuscito a sfuggire alle barbarie naziste.
A cura di Valeria Paglionico
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Tutti conoscono i campi di concentramento di Auschwitz, in Polonia, e le storie strazianti che hanno coinvolto la popolazione ebrea ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, se ne torna a parlare ma per qualcosa di molto più allegro e meno straziante.

Di recente, il personale del museo istituito per commemorare le vittime ha ritrovato un piccolo tesoro rimasta nascosto per più di 70 anni. Uno degli addetti alla pulizia stava pulendo una tazza di latta quando ha scoperto il suo doppio fondo nel quale erano nascoste una collana e un anello, avvolte in piccoli pezzi di stoffa. Non di rado, i deportati ricorrevano a stratagemmi simili pur di far trovare ai tedeschi i propri averi ma ciò che più sorprende è il fatto che siano rimasti al sicuro per cos’ tanto tempo. Non si tratta solo di gioielli ma di ricordi appartenuti a chissà quale persona privata della sua libertà che con molte probabilità non è riuscita a sopravvivere alle barbarie dei nazisti.

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Forse si tratterà di oggetti dal particolare valore affettivo o forse di preziosi tramandati di generazione in generazione, l’unica cosa certa è che la deportata ha ideato qualcosa di incredibile pur di averli sempre con sé fino agli ultimi momenti della sua vita. L’anello ritrovato nel campo di concentramento polacco dimostra che gli oggetti materiali hanno molte più possibilità di sopravvivere rispetto ad un essere umano. Oggi, però, quei gioielli hanno la possibilità di diventare simboli di speranza, così che delle azioni tanto terribili e che hanno provocato tanta sofferenza possano non ripetersi mai più.

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