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Invecchiamento cerebrale: cause, sintomi e come rallentarlo

L’invecchiamento cerebrale è fisiologico e riguarda una diminuzione delle funzioni cognitive. Ci sono però dei comportamenti che possiamo adottare per rallentare questo processo: in primis tenere allenata la mente. Ma scopriamo di più.
A cura di Redazione Donna
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L‘invecchiamento cerebrale è un fenomeno fisiologico che consiste in una diminuzione delle funzionalità cerebrali e, in particolare, della sfera cognitiva. Con l'avanzare dell'età infatti si ha un indebolimento di tutte le capacità funzionali e, tra i primi sintomi, c'è la perdita di memoria a breve termine: si dimenticano i nomi delle persone, o parole che prima sembravano semplici. Per vivere meglio la vecchiaia, e prevenire questi fenomeni involutivi, è importante adottare uno stile di vita sano: non ingrassare, scegliere un'alimentazione ricca di frutta e verdura, diminuendo la quantità di proteine ma soprattutto tenere allenata la mente per potenziare la memoria.

Cause e sintomi dell'invecchiamento cerebrale

L'invecchiamento cerebrale causa sia una riduzione del numero e del volume delle cellule nervose che della morfologia e della quantità delle sinapsi, le strutture che consentono la comunicazione delle cellule del sistema nervoso tra loro e con altre cellule. Dopo i 70 anni si possono perdere fino a 100.000 neuroni ogni giorno. A determinare l'invecchiamento cerebrale possono essere diversi cause:

  • Genetica: i geni di ogni persona possono essere predisposti alla comparsa di determinate malattie a carico del sistema nervoso.
  • Stile di vita: avere uno stile di vita poco corretto, caratterizzato da un'alimentazione poco sana, fumo, abuso di alcol e vita sedentaria può favorire un danneggiamento cerebrale anticipato, rispetto al processo naturale di invecchiamento.
  • Socialità: leggere poco, non avere interessi personali, rende il cervello meno attivo e quindi più predisposto a una diminuzione delle funzionalità cerebrali.

Alla base dei sintomi dell'invecchiamento cerebrale c'è, come abbiamo già anticipato, una rallentamento delle funzioni cognitive: le cellule del cervello diminuiscono così come le connessioni nervose (le sinapsi) e ciò può portare all'insorgenza di determinate malattie come l'Alzheimer che, come altre demenze, determina la perdita di alcuni dati relativi alla memoria, con difficoltà di tipo cognitivo, o il morbo di Parkinson, patologia neurodegenerativa che coinvolge il controllo dell'equilibrio causando difficoltà di movimento e tremori.

Come rallentare l'invecchiamento cerebrale

Per rallentare il decadimento delle funzioni cognitive è importante seguire uno stile di vita sano che aiuta a ridurre lo stress ossidativo, rallentando l'invecchiamento delle cellule. Per quanto riguarda l'alimentazione è importante prediligere alimenti come i cereali integrali e mangiare dalle 3 alle 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, evitando invece cibi ricchi di grassi e zuccheri. Anche la regolare attività fisica favorisce la produzione di neuroni. Da evitare invece comportamenti errati come il fumo, ridurre il consumo di alcol ed evitare l'uso di droghe.

Fondamentale poi è il potenziamento della memoria: è possibile infatti rallentare l'invecchiamento cerebrale tenendo in allenamento il cervello in maniera costante attraverso la scrittura, la lettura di libri e la partecipazione ad attività che stimolano il cervello. Ciò è fondamentale ad ogni età ed è utile per preservare la memoria nonostante il passare degli anni.

Nel 2013 è stato pubblicato sulla rivista on line Neurology, la rivista medica dell’American Academy of Neurology, uno studio svolto su 294 persone anziane di circa 89 anni per 6 anni, sottoposte a dei test che ne misuravano la memoria. Dopo la loro morte sono stati esaminati i loro cervelli per verificarne lesioni e placche come prova fisica della demenza. Dalla ricerca è emerso che, nelle persone che avevano partecipato ad attività stimolanti sia da giovani che durante la vecchiaia, l'invecchiamento cerebrale era molto più lento rispetto a chi non aveva svolto attività nell'arco della propria vita, con una differenza nel declino cognitivo di circa il 15%.

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