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I medici non le davano speranze, trova il farmaco sperimentale e sconfigge il cancro

Julie Randall è una donna di 54 anni e la sua storia è assurda. Quattro anni fa ha scoperto di avere un cancro al quarto stadio, i medici non le davano speranze ma lei non si è data per vinta. Ha trovato una cura sperimentale e oggi è riuscita a guarire.
A cura di Valeria Paglionico
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Julie Randall è una donna di 54 anni, fino a qualche fa fa viveva a Sidney con il marito Scott e le figlie Morgan e Remy ed era più felice che mai. Il giorno del suo 50esimo compleanno, precisamente 4 anni fa, ha sentito che qualcosa non andava. Era seduta alla scrivania del suo ufficio, quando ha avvertito uno strano sintomo alla testa poco prima di svenire. Nel momento in cui si è risvegliata, ha subito visto degli infermieri che la chiamavano con insistenza: aveva subito un ictus e da quel momento in poi la sua vita è cambiata.

Dopo vari test medici, la diagnosi è stata chiara: Julie aveva un melanoma metallico al quarto stadio, anche se fino a quel momento non aveva avuto nessun disturbo. Il cancro era partito nel cervello, si era diffuso ai linfonodi, ai polmoni e agli altri organi, non lasciandogli alcuna possibilità di sopravvivere. La donna avrebbe potuto solo ricorrere a delle chemioterapie per avere altri nove mesi di vita ma per lei non era abbastanza. Insieme al marito si è messa alla ricerca di una cura alternativa e ha trovato un farmaco sperimentale di immunoterapia ideato da alcuni ricercatori di Portland, che avrebbe potuto far funzionare di nuovo il sistema immunitario, permettendo al corpo di combattere il cancro.

"Preferivo essere un topo di laboratorio, piuttosto che un topo morto", ha spiegato Julie. Dopo che con fatica è riuscita a rientrare nel progetto di quei medici che sperimentavano il prodotto, le condizioni di salute della donna sono migliorate, tanto che oggi il Nivolumab, il farmaco della sperimentazione, è stato approvato ed è disponibile in Australia. Oggi, a cinque anni di distanza da quando i medici le dicevano che non aveva speranze, le sue cellule tumorali sono scomparsi. E' proprio per dare speranza a tutti quelli che credono di non avere alcuna possibilità contro il cancro che la 54enne ha scritto il libro "Patient 71", dal numero che le era stato assegnato durante l'esperimento.

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