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I medici le dicono che il suo bambino è nato senza vita, dopo 36 minuti il piccolo inizia a respirare

L’incredibile storia di Victoria Weaving – Shorrocks che dopo il parto ha appreso dai medici che suo figlio era nato morto. Il piccolo però dopo 36 minuti ha iniziato a respirare.
A cura di Redazione Donna
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Victoria Weaving – Shorrocks ha vissuto l'incubo di ogni madre: partorire il primo figlio e scoprire che questo non respirava. Appena ha partorito i medici le hanno detto che suo figlio era nato morto ma dopo 36 minuti è successo qualcosa di incredibile, forse un miracolo, il piccolo ha iniziato a respirare ed è tornato in vita.

Victoria è entrata in sala parto ed ha subito un travaglio di oltre 15 ore. Quando suo figlio Luke è finalmente venuto alla luce la donna ha visto sui volti dei medici e del personale ospedaliero uno sguardo di terrore, infatti il bambino non respirava. Dopo aver tentato di rianimarlo le hanno comunicato che suo figlio era morto. I dottori che hanno seguito il parto pensavano che non ci fosse più nulla da fare per salvare il bambino ma dopo 36 minuti dal parto il piccolo ha iniziato a respirare.

Il neonato è stato immediatamete ricoverato in terapia intensiva, era molto debole, respirava appena ma almeno era vivo. I medici avevano pesanto erroneamente che fosse morto a causa del parto. I genitori hanno subito due shock, il primo sapendo che loro figlio non respirava e il secondo capendo che invece il piccolo non era morto. Purtroppo a causa della mancanza di ossigeno nei primi minuti di vita Luke ha subito gravi danni cerebrali. Il bambino è rimasto per oltre cinque settimane in ospedale prima che i genitori potessero riportarlo a casa, doveva restare attaccato ad un tubo per poter respirare e ricevere le sostanze nutritive.

Dopo la lunga degenza i medici hanno permesso ai genitori di portare a casa Luke. Purtroppo dopo soli tre mesi le condizioni del bambino si sono aggravate, è stato riportato nuovamente in ospedale dove, dopo pochi giorni ha esalato l'ultimo respiro lasciando un vuoto incolmabile nel cuore dei gentitori che fino alla fine avevano sperato di potergli salvare la vita.

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