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I benefici della “dieta fast”: perdi peso e combatti le malattie

La dieta fast ha i suoi benefici: alternando cinque giorni di alimentazione comune a 2 giorni di restrizioni infatti, non solo perdi peso ma apporti anche diversi benefici al tuo corpo. Ecco la ricerca che lo dimostra.
A cura di Federica Ambrogio
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Quando si parla di diete rapide si pensa subito agli effetti negativi che si possono ripercuotere sul corpo: spesso infatti, quando si seguono diete drastiche in poco tempo si tende a riprendere molto velocemente i chili persi. In realtà però la dieta fast potrebbe portare diversi benefici sia alla nostra forma fisica che al nostro corpo.

A rivelarlo è stata una ricerca pubblicata sulla rivista Time, condotta da Luigi Fontana, ordinario di Medicina e Nutrizione all'Università degli Studi di Brescia, Mark Mattson, neuroscienziato e ricercatore al National Institute on Aging e Valter Longo, professore di Scienze Biologiche alla University of Southern California: i ricercatori hanno infatti dimostrato che la cosiddetta "dieta 5-2", ovvero la dieta che prevede cinque giorni di alimentazione regolare e due di alimentazione controllata durante i quali si assumono pochissime calorie, non solo fa perdere peso ma è anche un toccasana per il nostro corpo. I ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione su uno studio del 2010, che dimostrava come alcune donne obese che avevano seguito questo tipo di dieta erano arrivate a perdere ben 13 chili in sei mesi, mentre coloro che seguivano una dieta normale controllando ogni giorno la loro alimentazione avevano perso una quantità minore di peso.

A cosa è dovuta questa perdita di peso? Il nostro corpo converte il cibo in glicogeno, una forma di energia che il corpo stessa immagazzina per usi successivi. Solo dopo 12 ore senza cibo il corpo inizia ad attingere la propria energia dalle fonti di glicogeno immagazzinate nelle cellule adipose, causando così la perdita di peso. Il beneficio però, riguarda anche la salute:  "Quando stiamo per un lungo periodo senza assumere cibo – ha spiegato Fontana – i conseguenti cambiamenti metabolici sembrano stimolare l'autofagia, una pulizia naturale delle cellule danneggiate del corpo. Le cellule iniziano a mangiare le proteine disfunzionali e questo può rivelarsi molto utile". Sembra quindi che il "digiuno intermittente" sia in grado di contrastare alcune tipologie di malattie: "Abbiamo scoperto che i cervelli dei topi sottoposti a digiuno intermittente sono resistenti ai danni associati al morbo di Parkinson, Alzheimer e ictus", ha rivelato Mattson. Prima di ricorrere a questo tipo di dieta però, i ricercatori consigliano sempre di rivolgersi al medico per valutare le singole necessità.

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