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Date di scadenza dei cibi: non sempre è necessario rispettarle

Avete mai notato che la data di scadenza viene indicata in modo diverso su ogni prodotto? Non fatevi prendere dal panico, è solo qualcosa di indicativo. Molti prodotti possono essere consumati anche nei giorni successivi.
A cura di Valeria Paglionico
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Sarà capitato a tutti di andare a fare la spesa e di controllare la data di scadenza prima di acquistare un prodotto. In pochi però avranno notato che ogni alimento viene etichettato in modo diverso, da “Consumarsi preferibilmente entro il” a “Data di scadenza”, fino ad arrivare “Da consumare entro il”.

Insomma, sembra proprio che non esista una regola uniforme o universalmente accettata per indicare precisamente il giorno in cui quei cibi potrebbero essere andati a male. Anche se è risaputo che la data di scadenza è solo qualcosa di indicativo e che molti prodotti possono essere consumati lo stesso nei giorni successivi senza avere ripercussioni sulla salute, un video prodotto dalla Mayo Clinic ha voluto chiarire la questione. Ad intervenire è la dietologa Angie Murad, la quale ha confermato che nel 99% dei casi quelle date indicate sono decisamente inutili.

Rappresentano solo dei suggerimenti per i clienti e delle raccomandazioni per i rivenditori che, facendo riferimento a quella data, sanno precisamente per quanto tempo possono tenere il prodotto sugli scaffali. Gli unici alimenti che fanno eccezione sono quelli per bambini, in questi casi il giorno di scadenza è esatto e il cibo deve essere gettato quando si supera la data indicata. In tutti gli altri casi, non è il caso di fare gli schizzinosi. Anche se si è superata la data di scadenza, il cibo può essere consumato. L’unico consiglio è controllarlo ed odorarlo bene prima di cominciare a mangiarlo.

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