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Crede di essere responsabile della morte del figlio, dopo 2 anni l’ospedale la risarcisce

Laura Monks ha 31 anni e la sua storia è straziante. Per due anni, ha creduto di essere responsabile della morte del figlio, che ha perso la vita prima ancora di nascere. Oggi, però, il personale dell’ospedale ha ammesso di aver fatto degli errori e l’ha risarcita per il danno.
A cura di Valeria Paglionico
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Laura Monks è una donna di 31 anni e la sua storia è straziante. Due anni fa, ha perso suo figlio Rueben, morto ancor prima di venire alla luce. Fino ad oggi aveva sempre incolpato se stessa per quella grave perdita, credeva che fosse stata lei ad aver fatto qualcosa di sbagliato durante la gravidanza e ad aver fatto perdere la vita al piccolo che portava in grembo.

La cosa le ha causato non pochi problemi, visto che, nel momento in cui è rimasta di nuovo incinta, ha affrontato la gestazione con terrore. “Per due anni, ho dato la colpa a me stessa per la morte di Rueben. Ho pensato che il mio corpo lo aveva deluso, ho cominciato a credere che non ero in grado di fare la madre e ho avuto paura di crescere il mio figlio maggiore, Darcy”, ha spiegato Laura. Oggi, però, può tirare finalmente un sospiro di sollievo. Non solo Niamh, la bimba concepita dopo la morte di Rueben, è nata sana ma il personale dell'ospedale in cui era stata ricoverata prima del tragico evento ha ammesso di aver fatto dei gravi errori durante il parto.

Laura ha dunque ricevuto 40.000 sterline come risarcimento, anche se nulla sostituirà la presenza del piccolo morto ancor prima di poter essere stretto tra le braccia della mamma. La donna intende ora dare forza a tutte le donne che si sono ritrovate nella sua stessa situazione. Il suo consiglio è quello di chiedere informazioni ai medici e di insistere fino a quando non si ricevono delle risposte precise sulla morte in grembo dei piccoli. Il più delle volte non sono le mamme a sbagliare, ma il personale sanitario.

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