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Chirurgia: ricostruita vagina a 18enne, primo intervento al mondo

Alle Molinette di Torino il primo intervento di ricostruzione di vagina su una ragazza diciottenne. Affetta dalla sindrome di Rokitansky, potrà avere figli.
A cura di roberta
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Quando la scienza fa miracoli, i risultati si vedono. Intervento di entità eccezionale all’ospedale Molinette di Torino. Prima volta al mondo che si riesce a portare a termine un intervento di ricostruzione della vagina. Nulla di squallida come coloro che vogliono tornare vergini o per sostenerla nella vecchiaia. Si tratta di uno di quei rarissimi casi della sindrome di Rokitansky caratterizzata dall’assenza dell’utero, tube e vagina.

Ne era affetta una ragazza di Torino di 18 anni, la quale presentava solo il corpo dell’utero e le tube. L’intervento di ricostruzione della vagina, plasmata con un tratto dell’intestino, ha visto il collegamento del corpo dell’utero con la nuova vagina. Di incredibile valenza anche perché questo intervento le permetterà anche di portare avanti una gravidanza, in una condizione, la precedente, in cui non le sarebbe stato possibile.

Opera d’ingegno del professor Dario Fontana, direttore della Divisione di Urologia 2 dell’ospedale, che ha dichiarato: "E' stato un intervento molto complesso – spiega Fontana -. Abbiamo creato un canale tra il retto e la vescica e vi abbiamo inserito la vagina costruita con un tratto di intestino ileo detubularizzato e riconfigurato. Gli obiettivi che ci siamo proposti quando abbiamo programmato questo difficile intervento sono stati tre: il primo di rendere possibile il flusso mestruale evitando i fortissimi dolori che la ragazza accusava durante il periodo mestruale; consentire un normale rapporto sessuale; poter sperare in una futura gravidanza. Se i risultati a distanza saranno, come speriamo, buoni, la paziente potrà avere una vita sessuale normale e, forse, una futura gravidanza anche se, in questo caso, i problemi da risolvere saranno molti, non esistendo una concreta esperienza a questo proposito".

Non possiamo che essere fieri del risultato ottenuto. Intervento di fama mondiale che porta avanti i laureati specialisti italiani. In più auguriamo una pronta guarigione alle giovane ragazza di Torino.

Roberta Santoro

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