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Campagne pubblicitarie shock: le immagini più esplicite (FOTO)

Utilizzare immagini forti, capaci di smuovere l’opinione pubblica, sensibilizzandola su argomenti che spesso vengono presi sottogamba, è l’obiettivo delle campagne pubblicitarie più scioccanti del web.
A cura di Valeria Paglionico
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Violenza sui minori, guerra, pirati della strada, razzismo e questioni ambientali sono alcuni dei temi trattati da campagne pubblicitarie shock, che vogliono riportare l’attenzione su tematiche spesso dimenticate e prese sotto gamba. E’ un tipo di pubblicità che vuole spaventare, colpire e far riflettere il pubblico con immagini forti, crude ed esplicite, con la speranza che i problemi presentati non si aggravino ancora di più.

Il web permette di diffondere facilmente messaggi del genere, senza limiti e senza censure, imposte invece dai network televisivi, che considerano questo tipo di comunicazione troppo forte e fastidiosa per il proprio pubblico. Nonostante ritraggano in modo naturale la terrificante realtà dei giorni nostri, molte sono le critiche alle provocazioni e alla spietatezza di queste immagini.

La campagna ‘Publicis', realizzata per Crisis Relief Singapore, vuole sottolineare come i ‘mi piace' di Facebook non siano d'aiuto per problemi gravi come la guerra. In una delle foto diffuse si vede una madre che abbraccia il figlio sanguinante, ferito in guerra e intorno, decine di ‘pollici all’insù’, come se fosse una qualsiasi foto condivisa su Facebook. Anche il WWF ha realizzato campagne pubblicitarie scioccanti: il nostro secolo porterà all'estinzione gli squali, da qui le due foto che ritraggono lo stesso scenario, ma in una si vede la pinna dello squalo con la scritta "horrifying", e nell'altra rimane solo l'oceano con la scritta "more horrifying". Che dire della campagna pubblicitaria Unhate della Benetton? Per combattere la cultura dell'odio in ogni sua forma, la nota azienda mostra i baci tra leader politici e religiosi, come il presidente degli Stati Uniti Obama, il Presidente cinese Hu Jintao o il Papa Benedetto XVI. Il termine shock non è dunque esagerato per queste e per molte altre campagne di comunicazione, che aziende ed associazioni hanno realizzato per arginare i pericoli della società moderna e per scuotere gli animi del pubblico.

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