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Bonus matrimoniale 2017: ecco quanto vale e come fare richiesta

Avete intenzione di sposarvi nel 2017? Per voi arrivano delle buone notizie. L’INPS ha messo a disposizione di tutte le coppie che convoleranno a nozze quest’anno l’assegno per il congedo matrimoniale. Si tratta di un incentivo che dà ai neo-coniugi una serie di agevolazioni: ecco quanto vale e come richiederlo.
A cura di Valeria Paglionico
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Avete intenzione di sposarvi nel 2017? Per voi arrivano delle buone notizie. L'INPS ha messo a disposizione di tutte le coppie che convoleranno a nozze quest'anno l'assegno per il congedo matrimoniale. Si tratta di un bonus matrimoniale concesso in caso di nozze civili o concordatari, e non in caso di cerimonia religiosa, da usufruire entro i 30 giorni successivi alla data dell’evento. L'obiettivo è quello di aiutare le coppie giovani a sostenere le spese matrimoniali e di incentivare le seconde nozze. Può essere assegnato a entrambi i coniugi, a patto che rientrino entrambi in una delle categorie previste, e dà diritto a una serie di agevolazioni.

Bonus matrimoniale: a chi spetta e a chi non spetta

L’assegno per il congedo matrimoniale spetta agli operai, agli apprendisti, ai lavoratori a domicilio, ai marittimi di bassa forza dipendenti da aziende industriali, artigiane, cooperative, che lavorano da almeno una settimana o che usufruiscono del congedo entro 30 giorni dalla data delle nozze civili o concordatarie. Anche i disoccupati possono richiedere il bonus, a patto che siano in grado di dimostrare che nei 90 giorni precedenti il matrimonio abbiano prestato la propria opera alle dipendenze delle aziende elencate per almeno 15 giorni. Per quanto riguarda i lavoratori che non stanno prestando servizio a causa di malattia, sospensione dal lavoro o richiamo alle armi, anche questi possono richiedere l'assegno. Non hanno diritto all'incentivo, invece, i dipendenti di aziende industriali, artigiane, cooperative e della lavorazione del tabacco con qualifica di impiegati, apprendisti impiegati, dirigenti, commercianti lavoratori appartenenti ad aziende agricole, enti locali, enti statali, aziende di credito, assicurazioni, aziende che non versano contributi alla CUAF, Cassa Unica Assegni Familiari. Infine, si può fare richiesta dell'assegno solo quando si è vedovi o divorziati.

Quanto vale l'incentivo matrimoniale?

A seconda della categoria a cui si appartiene, si riceverà un bonus matrimoniale di valore differente. Per gli operai, gli apprendisti e i lavoratori a domicilio è pari a 7 giorni di retribuzione ma dalla paga giornaliera bisogna detrarre la percentuale a carico del lavoratore pari al 5,54%. Per i marittimi l'incentivo equivale a 8 giornate di salario medio giornaliero, da cui bisogna sempre detrarre la percentuale a carico del lavoratore pari al 5,54%. In caso di part-time verticale, l'assegno spetta solo per i giorni di retribuzione che coincidono con quelli previsti dal contratto per lo svolgimento dell’attività lavorativa. E' inoltre importante sapere che il bonus è cumulabile con l’indennità Inail per infortunio sul lavoro fino a concorrenza dell’importo che sarebbe spettato a titolo di retribuzione. È incumulabile, invece, con le prestazioni di malattia, maternità, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, trattamenti di disoccupazione poiché queste indennità sostituiscono la retribuzione non percepita. Durante il congedo matrimoniale, il lavoratore conserva il diritto all’assegno per il nucleo familiare.

Come richiedere l'assegno per il congedo matrimoniale?

Coloro che vogliono richiedere l'incentivo matrimoniale e che rispondono ai requisiti elencati devono presentare la domanda al datore di lavoro alla fine del congedo e non oltre 60 giorni dal matrimonio, allegando il certificato di matrimonio o stato di famiglia con i dati del matrimonio rilasciato dall’Autorità comunale o dichiarazione sostitutiva di certificazione ex art. 46 D.P.R. 445/00, che comprova lo stato di coniugato e che contiene gli estremi del matrimonio. E' possibile presentare anche un certificato rilasciato dall’Autorità religiosa, a patto che in un secondo momento si consegni la documentazione prescritta. I lavoratori disoccupati o richiamati alle armi devono invece presentare domanda all’Inps entro un anno dalla data del matrimonio, presentando la dichiarazione sostitutiva di certificazione ex art. 46 D.P.R. 445/00 comprovante lo stato di disoccupato o di militare alla data del matrimonio, la dichiarazione sostitutiva di certificazione ex art. 46 D.P.R. 445/00 comprovante lo stato di coniugato e contenente gli estremi del matrimonio, la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ex art. 47 D.P.R. 445/00 relativa ad un rapporto di lavoro di almeno quindici giorni nei novanta precedenti la data delle nozze, insieme alla copia dell'ultima busta paga, oppure, nel caso dei militari, la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ex art. 47 D.P.R. 445/00 relativa ad un rapporto di lavoro come lavoratore non avente titolo alla qualifica impiegatizia,che dura alla data del matrimonio da almeno una settimana.

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