106 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Bondage: la pratica per legare il partner al rapporto

Il bondage è una pratica sessuale incentrata sulla costrizione in cui uno dei due partner lega l’altro con corde, bavagli o foulard per immobilizzarlo.
A cura di Redazione Donna
106 CONDIVISIONI
bondage

Bondage è una parola inglese che significa schiavitù ed è un insieme di pratiche e attività sessuali fondate sulla costrizione fisica. I partner si sottomettono, infatti, all’altro, a turno, e accettano di limitare la propria libertà fisica, di muoversi, di parlare, vedere o sentire grazie all’utilizzo di precise tecniche e strumenti, come corsetti o bende.

Il bondage è una pratica sessuale giapponese che ha origine con la figura della geisha ma si basa su un legame millenario che esiste tra il popolo giapponese e l’utilizzo delle corde, che collegano simbolicamente l’umano col divino. Grazie a questa tecnica, i samurai rendevano immobili i prigionieri usando solo una corda di canapa. La pratica sessuale del bondage, invece, nasce nel secolo scorso e si diffonde in tutto il mondo solamente nel secondo dopoguerra. Appartiene al mondo BDSM ed è un gioco di fiducia da fare in coppia che consente di affidarsi completamente all’altro e non necessariamente deve culminare in un atto sessuale.

Quanti tipi di bondage esistono?

Il bondage più diffuso è il Rope Bondage, sia secondo la tradizione occidentale (Western) che giapponese (Shibari), è effettuato con corde di diverso genere e, nella versione dolce, permette di legare solo mani e piedi. Occorre prestare tanta attenzione perché non bisogna impedire al sangue di scorrere.

Quali sono le tecniche e gli strumenti di bondage più comuni?

Le principali tecniche di bondage sono il Karada, che è un antico legamento giapponese in cui una sola corda di seta lega tutto il corpo del sottomesso. Fa parte di questa tecnica lo shingiu, che si basa sul legamento del seno con una corda bianca, e lo Shibari, cioè l’avvolgimento del torace. Con le corde è possibile legare anche le zone inguinali, grazie al Surakambo, e, addirittura, la persona legata può essere sospesa in aria e fatta dondolare. Infine, con la mummification, il corpo può essere completamente immobilizzato.

Gli strumenti del bondage non sono solo corde e bende ma anche materiale metallico come ferri, manette o addirittura catene. Lo scopo è di far crescere il senso di umiliazione e sottomissione nel sottomesso, per questo motivo il partner può ricorrere a pratiche come il tickling, a giochi di dominazione psicologica o alle frustate.

Il bondage è una pratica erotica pericolosa e dolorosa?

Il bondage può essere molto pericoloso se non si ha coscienza delle proprie capacità e dei limiti del corpo dell’altro. Inoltre è importante capire che, in alcuni casi, è una pratica dolorosa, se non si pratica un light bondage, ma può essere anche molto piacevole.
Le regole fondamentali del bondage sono la sicurezza, cioè la “saver word”, la parola che consente al partner di smettere col gioco, il consenso, la flessibilità dei ruoli e la soddisfazione di entrambi i partner. Non bisogna mai andare oltre la soglia stabilita ed è fondamentale chiarire da subito cosa può piacere e cosa no.

Perché praticare il bondage?

Il bondage è una tecnica che rafforza il rapporto di coppia aumentando il desiderio e la passione ma occorre conoscere realmente l’altro prima di dedicarsi completamente a questa pratica. Deve esserci un rapporto forte di fiducia reciproca, di complicità e la coppia deve essere sulla stessa lunghezza d’onda. Per questo motivo, è sconsigliabile con partner occasionali o appena conosciuti.

Può essere, inoltre, un buon preliminare del sesso perché offre degli stimoli sensoriali ed emotivi molto forti, quasi come se fosse un “abbraccio” tra due persone.

Psicologia e pratiche bondage

La dimensione psicoanalitica delle pratiche bondage non è da sottovalutare e si basa sui concetti di affetto e accudimento. Infatti, come accennato in precedenza, il bondage è vissuto dai suoi protagonisti come un abbraccio poiché le corde sono avvertite come un’estensione delle braccia e della mente del partner che domina e che gestisce il gioco. Quindi, per alcuni, l’essere immobilizzati è rassicurante e, quindi, ci fa comprendere quanto è pericoloso generalizzare sul senso di alcuni giochi erotici.

Infine c’è la dimensione estetica del bondage poiché le trame delle corde sul corpo possono essere molto elaborate creando delle fantasie molto particolari.

106 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views